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Dalle strade della miseria al monastero

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Benjamin Coste - pubblicato il 18/04/16
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Un sacerdote francese accoglie le prostitute che cercano una vita migliore nella “Casa Maddalena”Rifiuta di usare le parole “prostituta” o “travestito”. Nei 17 anni in cui ha lavorato con le ragazze “in prostituzione” nel Bois de Boulogne, padre Jean-Philippe Chauveau ha lottato per cambiare il modo in cui la gente considera queste persone.

Per fare ciò, il presbitero, che appartiene alla Comunità di San Giovanni, predica il Vangelo ogni volta che ne sorge l’opportunità: nella sua recente apparizione sul canale televisivo cattolico KTO nel programma In the Eyes of Oliver, nel suo libro Chi non ha mai peccato o portando le sue “amiche” dal Bois de Boulogne in pellegrinaggio a Lourdes.

“Per 10 anni ho portato nel cuore il desiderio di trovare un posto in cui potessero venire a riposare”, ha detto padre Jean-Philippe, 66 anni. Alla fine ha trovato il luogo ideale ad Ecuelles, una piccola città nella Seine-et-Marne, a sud-est di Fontainebleau. “Il vescovo di Meaux, Jean-Yves Nahmias, ci ha voluto offrire questo monastero una volta usato dai benedettini”, ha riferito.

È in corso la ristrutturazione della struttura, per cui i primi ospiti verranno accolti da giugno. Padre Chauveau vuole che la “Casa Maddalena” sia un luogo dove possano vivere queste persone “spesso molto sole”. “Hanno amici con cui festeggiare, ma nessun vero amico su cui contare”.

Il sacerdote ha parlato di “quanto ci vuole per diventare amico” di queste persone, che hanno avuto una vita caotica caratterizzata da violenza domestica e ogni tipo di abusi. “Quando varcano la soglia della Casa Maddalena voglio che si sentano accettate per come sono, e voglio che scoprano che nonostante il loro stile di vita possono essere amate”.

Padre Jean-Philippe, che ha avuto a sua volta un’infanzia non facile, e tutti i volontari che lavorano con lui sperano che la “Casa Maddalena” dia alle ragazze un’opportunità di riprendersi, di cambiare la propria vita. L’ex fabbrica di candele delle suore riprenderà presto l’attività. “Alcune delle ragazze mi hanno detto che vorrebbero imparare a lavorare a maglia. Tutte vogliono uscire dalla loro miseria”.

Nella maggior parte dei casi, le ragazze sono credenti. A tutte le ospiti della “Casa Maddalena” verrà chiesto di frequentare i momenti di preghiera che punteggiano la vita del luogo.

Padre Jean-Philippe insiste su questo aspetto: “Non sono costrette a pregare, ma devono essere presenti ai servizi. La loro piena ‘ricostruzione’ avviene attraverso Dio”.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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