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Suor Dulce ha dormito per 30 anni su una sedia di legno

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Aleteia - pubblicato il 12/04/16
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Ma il suo sacrificio più grande è stato quello di donare la vita per amore dei più poveriLa beata suor Dulce, molto nota in Brasile per la grande opera di carità che ha portato avanti a favore dei più bisognosi, ha dormito per 30 anni su una sedia di legno.

La penitenza è stata fatta in azione di grazie a Dio per il recupero della sorella Dulcinha, che nel 1955 aveva attraversato una gravidanza ad alto rischio. La religiosa ha mantenuto la sua promessa per 30 anni con grande difficoltà, visto che aveva un enfisema polmonare. Nel 1985 i medici l’hanno convinta a porre fine a quella penitenza – ma non è stato facile, perché suor Dulce pretendeva di continuare a fare quel sacrificio.

Nota come l’angelo buono di Bahia, la religiosa dormiva al massimo quattro ore a notte. Affermava che le sarebbe piaciuto non aver bisogno di riposare, perché così avrebbe avuto più tempo per aiutare i poveri.

Suor Dulce ha iniziato la sua vita dedicata alla carità a 13 anni, quando ha conosciuto una favela a Salvador, e ha dedicato tutti gli altri quasi 78 anni della sua vita ad “amare e servire”, motto della sua azione a beneficio dei più bisognosi.

Con questa intenzione, nel 1950 ha creato una mensa per sfamare i più poveri, a cui hanno fatto seguito la rete di allattamento materno e tutta la serie delle sue opere di carità, per il cui sostentamento suor Dulce è arrivata a suonare la fisarmonica e a cantare nelle strade di Salvador per racimolare un po’ di denaro.

Lo spirito solidale le derivava dalla famiglia, visto che il nonno e il padre erano membri di istituzioni filantropiche, ma oltre ad aiutare l’allora adolescente voleva anche evangelizzare. Nel 1929 conobbe le Suore Missionarie dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio e cercò di entrare di nascosto nella congregazione, ma il fratello minore lo riferì al padre, che la voleva insegnante. La futura religiosa studiò per compiere la volontà paterna, ma dopo aver terminato gli studi, a 20 anni, riuscì a convincere il genitore che la sua vocazione era un’altra ed entrò nella congregazione.

Fu allora che la giovane Maria Rita de Souza Brito Lopes Pontes scelse il nome “suor Dulce” – un omaggio alla madre, morta quando lei aveva appena 8 anni.

Suor Dulce è stata beatificata il 22 maggio 2011 a Salvador, sotto il pontificato di Benedetto XVI.

“L’amore supera tutti gli ostacoli, tutti i sacrifici. Per quanto possiamo fare, tutto è poco di fronte a quello che Dio può fare per noi” (suor Dulce)

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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