Quante opere di Misericordia conoscete? Beh forse riusciamo a esemplificarle tutte o quasi attraverso il film di animazione Big Hero 6.
Anche se è fatta in modo un po’ scherzoso, spero che questa analisi schematica possa tornare utile come promemoria per l’anno giubilare eccezionale che stiamo vivendo. Ma prima due premesse per capire di cosa stiamo parlando.
Di cosa tratta il film
Racconta la storia di Hero un nerd quattordicenne dalla geniale versatilità in ambito high-tech, che, per vendicare la morte del fratello Tadashi, si ritrova a fare i conti con la maturità del suo cuore nel divenire capace anche di perdonare e “lasciar andare”.
Cosa sono le Opere di Misericordia?
Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro
C’è misericordia quando si prova dolore e compassione per le pene e le miserie degli altri. Per rendere più semplice il concetto si adotta una suddivisione in due categorie da sette punti l’una suggerita da Mt 25, 31-46
Il tratto che le accomuna è, in genere, un “farsi carico” ed “agire per colmare” situazioni che richiedono comprensione, perdono, e aiuto. Questo sostegno non dovrebbe mai essere rifiutato e ai player credenti frutta un adeguato numero di punti-paradiso nel Final Score Universale (!!!).
Opere di Misericordia Corporale
1) Dar da mangiare agli affamati
Zia Cass (tolta la parrucca di Rapunzel e in attesa che le forniscano quel della regina Elsa) è l’unica parente a prendersi cura di Hero e Tadashi. Oltre a questo gestisce un ristorante e sembra quasi riuscire a risolvere tutte le conflittualità legate alle vicissitudini dei nipoti grazie al cibo che cucina per loro, per sé e per … compensare ogni possibile mancanza di affetto sofferta e dare una parvenza di normalità alla vita in famiglia.
2) Dar da bere agli assetati
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Ops … tecnicamente … ci manca!
3) Vestire chi è nudo
Potrebbero essere dei mutandoni in titanio, o la tuta rosso fiammante più strabiliante del secolo, ma di fatto Hero veste più volte Baymax con un armature ineccepibili.
4) Dare rifugio al pellegrino
Il gruppo di amici nerd è appena scampato all’annegamento cadendo con l’auto in mare e mentre camminano infreddoliti in cerca di un riparo, salta fuori che Fred non è un barbone come tutti credevano, ma niente meno che il discendente di un ricco casato dove sono benvenuti sia i suoi strani amici che le loro strambe passioni, con progettazione di upgrade pazzesche inclusa.
5) Far visita ai malati
«Ciao io sono Baymax il tuo operatore sanitario personale, sono entrato in modalità di allerta per terapie mediche quando hai esclamato Ahi»
Potremmo dire che questa opera di Misericordia è quella portante su cui verte addirittura tutto lo sviluppo della storia.
6) Fare visita ai carcerati
Diciamo che più che fare visita ai carcerati, zia Cass li tira fuori da un bel pasticcio, ma proprio per questo è un’ opera di misericordia (non ci perdeva nulla a lasciarli lì per un po’). Recuperarli infatti non esclude una ulteriore prova a favore del fatto che vivere di bot-duelli non è una strada diretta al Bene.
7) Seppellire i defunti
Tecnicamente in effetti non c’è nulla del genere, perché su due decessi registrati, un morto non è davvero morto e dell’altro suppongo si sia trovato ben poco tra le macerie dell’esplosione…ma nonostante questo, nel film i defunti hanno veramente un ruolo importante e ne rappresentano il nucleo più drammatico. Quindi direi che per quel che importa a noi sono onorati per davvero.
Opere di Misericordia Spirituale
1) Consigliare chi ne ha bisogno
Un consigliere doc è proprio Tadashi che senza apparire moralista e bacchettone, convince Hero senza imporre le sue scelte. Il suo segreto è attrarlo al Bene, suscitando in lui il desiderio di migliorarsi per conquistare mete ancora più grandi. Con il suo modo di fare sempre positivo e pro-positivo, riesce ad aprire gli orizzonti di Hero dimostrandogli quanto fosse limitata la sua scelta di accontentarsi di ciò che già sapeva fare.
2) Insegnare a chi non sa
E’ buffo il modo in cui lo fa, ma un Baymax che ti riacciuffa a due centimetri dall’asfalto e ti ricorda che “La cintura ti salva la vita, tienila sempre allacciata” resta simpaticamente impresso nella memoria collettiva di tutti quelli che hanno visto il film!
3) Correggere chi sbaglia
Questo avviene prepotentemente in uno dei momenti più drammatici del film, quando Hero accecato dalla rabbia ordina a Baymax di uccidere e lo obbliga a farlo violando il suo sistema. Sono gli amici di Tadashi a sventare la sua azione omicida e i primi a cercare di fargli capire che così avrebbe commesso un errore ancora più grave della perdita subita.
4) Consolare chi è triste
Siamo fortemente tentati dal linkare la scena dove Baymax consola il gatto chiamandolo “bimbo peloso”, ma forse è più pertinente parlare del comando attivato immediatamente dal database per trattare il dolore di chi ha subito perdite in famiglia. Hero vorrebbe chiudersi in se stesso per la perdita di Tadashi, ma ormai la richiesta di aiuto a tutti gli amici è stata inviata.
5) Perdonare chi ci offende
E’ la più grande prova di Hero, ma dopo una lotta interiore non da poco riesce a trovare la forza di superare se stesso e il suo dolore fino al punto di voler esportare il processo di crescita e convertire, la medesima rabbia in perdono, anche nella vita del nemico che stanno combattendo.
6) Sopportare con pazienza i difetti del prossimo
Qui avremmo due esempi. Quello più realistico ed esplicativo sarebbe quello di Fred che volta e rivolta le sue mutande più volte per evitare, in modo alquanto discutibile, di lavarle per mesi e nonostante questo Tadashi lo continua a considerare “sorprendente” in senso positivo e non solo disgustoso.
Sicuramente però l’esempio più spassoso è quello dell’impiegato che sta raccogliendo la denuncia di furto dei microbot da parte di Hero e soprassiede sull’effetto trombetta di Baymax che sfiata dai fori sulle braccia per auto-ripararsi con il nastro adesivo, passandoglielo con garbo.
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7) Pregare Dio per i vivi e per i defunti
E’ un cartone animato nel quale Dio non viene mai chiamato direttamente in causa, ma i defunti ci sono e vengono onorati secondo gli usi e i costumi religiosi di San Fransokio, una città a metà tra San Francisco e Tokio, in cui si svolgono i fatti narrati.
Conclusioni
Baymax è solo un robot, estremamente umanizzato, dall’aspetto rassicurante e coccoloso, molto simile ad un marshmallow, ma pur sempre un robot. Eppure quello che colpisce al cuore è proprio la capacità di arrivare consapevolmente al sacrificio di se stesso per salvare la vita dei suoi pazienti.
Qui si potrebbe aprire una lunghissima disquisizione sul perché per noi è così difficile scegliere di “morire per l’altro”, ma ci limiteremo solo a porre qualche provocazione per dare ad ogni lettore la possibilità di trovare da sè le proprie risposte. Di Baymax commuove l’estremo sacrificio, ma quello altro non è che l’apice di una esistenza spesa all’insegna delle opere di misericordia per cui è stato programmato.
Noi non siamo robot, ma abbiamo il libero arbitrio e spesso le soluzioni più appetibili … sono le altre, quelle che ci danno un appagamento nell’immediato.
Ma siamo davvero sicuri che l’appagamento nell’immediato valga quanto la felicità eterna?
Il “sacrificarsi per amore”, si realizza davvero solo nelle questioni di vita o di morte o non è forse più vero che ci si arriva per gradi?
Vale anche per noi il fatto che i miracoli si realizzano lì dove ci sono persone disposte a spendersi anche per un solo piccolo passo possibile? Pensiamo a Cana di Galilea, posto che il miracolo lo ha fatto Gesù, questo non si sarebbe comunque potuto verificare se qualcuno non si fosse fatto carico di portare le giare piene di banalissima acqua.
Un proverbio cinese dice che anche “una marcia di mille miglia comincia con un solo passo” e se Dio vuole che arriviamo da lui conservando la capacità di scegliere il Bene anche di là, allora abbiamo una vita intera proprio per imparare a farlo di qua.
Tanto per stemperare la chiusura di questo articolo vi sveliamo che da alcune indiscrezioni trapelate dal co-regista Chris Williams: pare che per questo film di animazione si stia pensando anche ad un sequel, e noi saremo lì pronti a condividere con voi una lettura cristiana di questa storia che per ora promette davvero bene.