Fu il nazismo in Germania ad avvicinare il più grande scienziato di tutti i tempi al cattolicesimoC’è un filo sottile che lega il più grande scienziato di tutti i tempi, Albert Einstein, padre della Relatività, con Cristo e la Chiesa cattolica. E quel filo si chiama nazismo.
GESU’ E LA BIBBIA
Come spiega Francesco Agnoli in “Filosofia, religione e politica in Albert Einstein” (Esd edizioni) l’ebreo Einstein ammette: «Da bambino ho ricevuto un’istruzione sia sul Talmud che sulla Bibbia. Sono un ebreo, ma sono affascinato dalla figura luminosa del Nazareno». Lo scienziato dice di accettare «senza il minimo dubbio» il Gesù storico «Nessuno può leggere i Vangeli senza sentire la presenza attuale di Gesù. La sua personalità pulsa ad ogni parola. Nessun mito può mai essere riempito di una tale vita».
I “FALSI PROFETI”
Prima di abbandonare la Germania nel 1933 per approdare negli Usa, dove si farà paladino della necessità di un intervento duro e forte contro il nazismo, Einstein ha l’occasione di osservare l’opposizione cattolica al nazismo. I vescovi, «sia gli austriaci che i tedeschi, furono più espliciti nella condanna del nazismo di quanto comunemente ci si renda conto. Nel 1929 il vescovo Johannes Gföllner di Linz mise in guardia i fedeli contro i “falsi profeti” del nazismo: “Chiudete le orecchie e non unitevi alle loro associazioni; chiudete le porte e non lasciate entrare i loro giornali nelle vostre case; chiudete le mani e non date sostegno ai loro sforzi elettorali”».
IL SILENZIO DELLE UNIVERSITA’
E’ in virtù di questa posizione netta di contrarietà al nazismo, che nel 1940 lo scienziato arriva a dire: «Essendo un amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione nazista in Germania, guardai con fiducia alle università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità. Ma le università vennero zittite, e non quotidiani che in ardenti editoriali proclamavano il loro amore per la libertà. Ma anche loro, come le università, vennero ridotti al silenzio, soffocati nell’arco di poche settimane, e non protestarono».
CORAGGIO E LIBERTA’ MORALE
In questo contesto «solo la Chiesa ha fatto quadrato sul percorso della campagna di Hitler per la soppressione della verità».
Non ho avuto in precedenza un interesse particolare per la Chiesa, ma ora sento verso di essa una grande ammirazione, poiché la Chiesa sola ha avuto il coraggio e la perseveranza per difendere la verità intellettuale e la libertà morale...».
MEGLIO I CATTOLICI DEI PROTESTANTI
Sulla difesa degli ebrei, dunque Einstein si schierò sulla linea della Chiesa cattolica e non su quella della Chiesa protestante, nonostante, in Germania, i protestanti erano più numerosi e influenti dei cattolici. Perché preferire i cattolici?
La risposta è basata su dati storici. Se non pochi cattolici, nei primi anni del nazismo, sono stati, talora, prudenti, illusi, incapaci di cogliere la «lotta tenace e sorniona dello Stato hitleriano contro Roma» (Robert d’Harcourt) – in una Germania entusiasta o terrorizzata o attendista, anche nella sua componente ebraica – i protestanti, sulle prime, hanno invece accolto il nazismo con assai maggiore fiducia e speranza. Mentre già nel primo periodo in molte diocesi cattoliche il partito Nazionalsocialista fu trattato con spiccata ostilità, molti protestanti sono da tempo contagiati da nazionalismo, statalismo e antisemitismo, per non cedere, almeno in parte, a un partito politico che sfruttava abilmente questi pregiudizi.
LE LEGHE PRO NAZISMO
Si aggiunga pure, che sino al 1937, a fronte di nessuna associazione cattolica schieratasi con il regime, sono svariati i gruppi protestanti apertamente filo-nazisti: la Lega protestante (Evangeliascher Bund), i Cristiani Tedeschi (Deutsche Christen), il Gruppo di lavoro dei pastori nazionalsocialisti (Nationalsozialistischer Evangelischer Pfarrerbund), il Soccorso delle donne protestanti (Evangelische Frauenhilfe).