Nel Sud America una foto dell’ultimo viaggio del pontefice in Messico è diventata virale, creando ambiguità e un falso fenomeno paranormaleFantasma di Giovanni Paolo II accanto a Papa Francesco? Secondo quanto riportato qualche settimana fa dal sito Noticias.terra.com (1 marzo), un video girato durante la visita di Bergoglio in Messico lo scorso febbraio mostrerebbe una presunta presenza spettrale alle spalle del Pontefice mentre si muove con la Papamobile
NESSUN FENOMENO PARANORMALE
Il video e i fotogrammi sono diventati subito virali sui social network, tra i profili del Centro e Sud America. E subito si è iniziato ad ipotizzare che la misteriosa figura alle spalle del Papa poteva essere il fantasma di Karol Wojtyla, morto il 2 aprile 2005. Ovviamente si trattava di una clamorosa bufala. Sulla Papamobile non si è manifestato nessun fenomeno paranormale.
IL VOLTO DEL CARDINALE
Chiaramente, l’immagine presente all’interno del veicolo alle spalle del pontefice non è quella del papa polacco, bensì una immagine ‘mossa’ del Cardinale Suárez Inda, il cui volto è sfocato a causa del movimento della foto e dell’illuminazione, che lo ha reso simile, in tutto e per tutto, ad una figura con indosso gli abiti papali.
SMENTITA GENERALE
Questa spiegazione è supportata da altre foto e da un video trasmesso in Messico, dai quali si capirebbe senza ombra di dubbio che si tratta proprio di Suarez Inda e non, purtroppo, del fantasma di Papa Wojtyla. Questa, sicuramente, sarebbe stata una spiegazione molto più affascinante, suggestiva e carica di speranza. In realtà è una bufala.
COME IL DIAVOLO
Con il fantasma di Wojtyla è scattato lo stesso cortocircuito virale che si ebbe per esempio in occasione del fotomontaggio del diavolo accanto a Papa Francesco, quando il pontefice si presentò per la prima volta alla folla accorsa a Piazza San Pietro (Luce di Maria, 21 ottobre 2015).
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Oppure con il finto fantasma che si aggirava tra i fedeli nella Basilica vaticana.
BUFALE VIRALI
Casi, come fa notare il portale di web marketing Web Tools Marketing (30 settembre 2015) che purtroppo non è servito da esempio a chi, giornalmente, crea e diffonde bufale che diventano virali sui Social (a volte in maniera strumentale) alimentando la disinformazione e creando spesso danni di varia natura agli sfortunati “protagonisti” dei post.
FINZIONI SOCIAL
Ci capita così di leggere di apparizioni miracolose mai avvenute, risurrezione di persone defunte, guarigioni miracolose che in realtà non sono mai avvenute: basta un ritocco ad una foto, e sopratutto una didascalia che genera ambiguità lanciata da uno di quei profili virali specializzati nella creazione di bufale.
FILTRO POCO UTILE
La disinformazione cresce così, seguendo i ritmi frenetici dei Social, nonostante Facebook abbia tentato di arginare il fenomeno lanciando qualche mese fa uno speciale filtro per limitare le notizie false sul News Feed ma che, essendo gestito in prima persona dagli utenti, in molti casi lascia il tempo che trova.