Lo riferisce monsignor Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionaleVi sono segnali “forti” in base ai quali padre Tom Uzhunnalil, il sacerdote indiano rapito dai jihadisti che hanno assaltato il compound delle missionarie della Carità di Aden, è “ancora vivo”. È quanto afferma all’agenzia AsiaNews mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionale (Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen), il quale aggiunge che “dal 4 marzo scorso” il salesiano “è nelle mani dei suoi rapitori”. Il vicariato respinge ancora una volta, con fermezza, le voci della scorsa settimana, e che hanno ripreso vigore nelle ultime ore grazie a notizie e foto (prive di fondamento) circolate sul web, secondo cui il sacerdote sarebbe stato crocifisso il Venerdì Santo.
Il sacerdote non è stato “crocifisso”
Mons. Hinder smentisce con forza le voci “diffuse in modo incontrollato” in base alle quali padre Tom “sarebbe stato crocifisso” e aggiunge che “finora nessuno ha fornito prove attendibili” in base alle quali “egli sarebbe stato ucciso”. Il prelato aggiunge inoltre che “nessuna informazione” può essere diffusa in merito al lavoro in atto “per ottenere la liberazione” del sacerdote indiano, per il quale chiede di “continuare a pregare” perché “siamo all’interno di un processo difficile”.
Rapito il 4 marzo scorso dai jihadisti dell’Is
Dal 4 marzo scorso padre Tom Uzhunnalil è nelle mani del gruppo jihadista, con tutta probabilità legato al sedicente Stato Islamico (Is), che ha massacrato quattro suore di Madre Teresa e altre 12 persone ad Aden, nel sud del Paese. Finora non vi sono state notizie ufficiali sulla sorte del 56enne sacerdote nato a a Ramapuram, vicino a Pala (Kottayam, Kerala), da una famiglia profondamente cattolica. Suo zio Matteo, morto lo scorso anno, anch’egli salesiano, è il fondatore della missione in Yemen. Padre Tom si trova in Yemen da quattro anni.
Si è pregato per la sua liberazione nel Triduo pasquale
All’inizio della scorsa settimana in India sono circolate voci – senza fondamento – di un piano elaborato dai rapitori che prevedeva la tortura, l’uccisione e la crocifissione del sacerdote lo scorso 25 marzo, in concomitanza con il Venerdì Santo in cui si ricorda la passione e morte di Cristo. Si tratta di voci per nulla confermate e smentite a più riprese dai salesiani e dal vicariato d’Arabia, ma che hanno contribuito ad alimentare i timori sulla sorte del sacerdote indiano. In risposta, la Famiglia salesiana ha chiesto di pregare per padre Tom in occasione del Giovedì Santo e nelle principali celebrazioni dedicate alla Pasqua.
Il card. Schönborn ha smentito la notizia sull’uccisione del salesiano
Nelle ultime ore diversi blog e media hanno diffuso in rete la notizia della uccisione di padre Tom Uzhunnalil, rilanciate durante le funzioni della Pasqua anche dal cardinale di Vienna Christoph Schönborn in base a informazioni errate. Immediata la precisazione del porporato, il quale ha poi corretto il tiro smentendo la notizia della crocifissione. (R.P.)