Un nuovo documento sulla presunta collaborazione tra il polacco Lech Wałęsa, capo storico del sindacato Solidarność, e i servizi segreti durante il comunismo è stato rinvenuto dall’Istituto della Memoria Nazionale (IPN), indica questo organismo sul suo sito.
Si tratta di un “foglio manoscritto” del 1974 che riferisce la conversazione di un funzionario dei servizi segreti con “il collaboratore segreto Bolek”, nome in codice che alcuni storici attribuiscono all’ex Presidente polacco e Premio Nobel per la Pace.
Il foglio fa parte di un pacchetto di documenti trovati nella casa della vedova del generale Czeslaw Kiszczak, morto nel 2015 e che fu il braccio destro dell’ex dittatore comunista polacco Wojciech Jaruzelski.
Lech Wałęsa, che si trova negli Stati Uniti, ha reagito questo mercoledì con un commento sul suo blog.
“Questi piccoli personaggi dissotterrano anche il cadavere di Kiszczak per lottare contro di me. Non possono cambiare i fatti con le loro menzogne, le loro calunnie e i loro documenti falsi”, ha affermato.
Wałęsa, 72 anni, aveva citato per diffamazione coloro che lo accusavano di collaborazione con i servizi comunisti; in particolare, nel 2009, il Presidente Lech Kaczynski, morto in un incidente aereo nell’aprile 2010. Dopo la morte del Presidente, Wałęsa aveva ritirato la citazione.
Il fratello gemello di Lech Kaczynski, Jaroslaw Kaczynski, leader assoluto del partito Diritto e Giustizia, attualmente al potere, è nemico storico di Wałęsa, del quale è stato collaboratore quando questi era Presidente negli anni Novanta.
Lech Wałęsa ha riconosciuto pubblicamente di aver “firmato un foglio” per ordine della polizia durante una delle tante detenzioni che ha subito quando era un sindacalista che si opponeva al regime comunista, ma ha definito assurda qualsiasi accusa di collaborazione con la polizia politica.
Nel 2000, un tribunale speciale lo ha assolto da qualsiasi collaborazione con l’SB, i servizi segreti del Ministero dell’Interno, un tema di dibattito ricorrente in Polonia.
A gennaio Wałęsa ha proposto un dibattito pubblico per difendere la sua reputazione di fronte ai suoi oppositori, ma l’Istituto IPN, che avrebbe dovuto organizzarlo a marzo, ha cancellato l’evento per via di una divergenza sulla formula proposta del Premio Nobel.
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]