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Mio figlio ha un handicap. Perché proprio io?

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Aleteia - pubblicato il 17/02/16
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“Perché lei? È tanto felice!” – “Proprio per questo”Quest’anno, circa 100.000 donne diventeranno mamme di bambini portatori di handicap. Vi siete mai chiesti come Dio “scelga” le donne che avranno dei bimbi con handicap?

Me lo sono chiesto anch’io, e a volte immagino Dio che si affaccia sulla terra per scegliere le artefici del suo amore con la massima cura e il più grande discernimento.

Osserva e detta le istruzioni agli angeli che lo accompagnano, che le annotano su un enorme registro.

“LÓPEZ, Matías, figlio. Santo patrono: San Mattia”.

“MORUNO, Cecilia, figlia. Santa patrona: Santa Cecilia”.

Poi cita un altro nome, e con un sorriso dice a uno dei suoi angeli: “Dalle un figlio portatore di handicap”.

L’angelo chiede stupito: “Perché lei, Signore? È tanto felice!” “Proprio per questo”, risponde Dio. “Perché dovrei dare un bambino con handicap a una madre che non conosce la gioia della vita, che non sa ridere né sorridere? Sarebbe troppo crudele per il bambino!”

“È vero, sarebbe crudele, ma credi che avrà abbastanza pazienza?”, insiste inquieto l’angelo.

“Non voglio che abbia troppa pazienza, altrimenti finirà per arrendersi, affogherà in un oceano di disperazione e non smetterà mai di provare pena per se stessa. Vedrai, una volta passato il primo impatto per la notizia dell’handicap, si riprenderà presto. Ieri l’ho osservata, ha un certo senso di orgoglio e di indipendenza che in una madre è tanto raro quanto necessario. Il bambino che le invierò vive nel proprio mondo. Lei dovrà fare il necessario per portarlo nel suo, e non sarà facile. Ma io veglierò su di lei tutti i giorni”.

“È davvero perfetta. Ha autostima sufficiente per riuscirci”.

Allora l’angelo resta perplesso: “L’amor proprio è una virtù?” Dio fa cenno di sì.

“Se ogni tanto non riesce a separarsi dal bambino non sopravvivrà. Sì, ecco una donna alla quale farò il favore di dare un bambino imperfetto. Ancora non se ne rende conto, ma è fortunata. Non darà mai niente per scontato. Niente sarà banale o ordinario per lei. Quando suo figlio dirà ‘mamma’ per la prima volta, per lei sarà come assistere a un miracolo. Quando descriverà un albero o un tramonto a suo figlio cieco, vedrà la mia creazione come poche persone l’hanno vista. Permetterò che veda chiaramente le cose come le vedo io: l’ignoranza, la crudeltà, i pregiudizi… e le permetterò di essere al di sopra di tutto questo. Non sarà mai sola. Io sarò al suo fianco ogni minuto della sua vita, perché farà il mio lavoro bene come se fosse qui accanto a me”.

“E la sua santa patrona?”, chiede l’angelo. Dio sorride: “Uno specchio sarà sufficiente”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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