Per il 500esimo anniversario della Riforma, Francesco va a trovare i LuteraniUn “particolare risalto ai solidi progressi ecumenici fra cattolici e luterani e ai doni reciproci derivanti dal dialogo”: questo il senso della commemorazione ecumenica congiunta che sarà presieduta a Lund dal Pontefice, dal vescovo Munib A. Younan, presidente della Federazione Luterana Mondiale, e dal rev. Martin Junge, segretario generale della medesima Federazione. A spiegarlo il comunicato della Federazione Luterana Mondiale e del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, presieduto dal cardinale Kurt Koch. Per l’evento, organizzato in collaborazione con la Chiesa di Svezia e la diocesi di Stoccolma, è prevista una celebrazione comune fondata sulla “Common Prayer – Preghiera Comune”, la recente guida liturgica appositamente preparata da cattolici e luterani e inviata alle Chiese della Federazione e alle Conferenze episcopali cattoliche.
Da parte luterana, l’anniversario della Riforma verrà commemorato in “uno spirito di responsabilità ecumenica”, spiega il rev. Martin Junge, aggiungendo come lavorando “per la riconciliazione fra luterani e cattolici” si operi “per la giustizia, la pace e la riconciliazione in un mondo lacerato dai conflitti e dalla violenza”.
Concentrandosi insieme su “centralità della questione di Dio” e su un “approccio cristocentrico”, afferma il cardinale Koch, le due comunità avranno la possibilità di celebrare la commemorazione ecumenica della Riforma “non semplicemente in modo pragmatico, ma con un senso profondo della fede in Cristo crocifisso e risorto”.
La Chiesa di Svezia, con l’arcivescovo Antje Jackelén, auspica che tale appuntamento “contribuisca all’unità dei cristiani” in tutto il mondo.
La diocesi di Stoccolma, con il vescovo Anders Arborelius, pone l’accento sulla situazione ecumenica “unica e interessante” in Svezia, nella speranza che l’incontro del 31 ottobre “aiuti a guardare al futuro in modo tale da essere testimoni di Gesù Cristo e del Suo Vangelo” nel mondo secolarizzato di oggi.
La commemorazione ecumenica congiunta, spiega ancora il comunicato, si inquadra nel processo di ricezione del documento del 2013 “From Conflict to Communion – Dal conflitto alla comunione”, il “primo tentativo” delle comunità luterane e cattoliche di descrivere insieme, a livello internazionale, la storia della Riforma e delle sue intenzioni. La Preghiera Comune al centro della celebrazione si fonda in particolare sul documento “From Conflict to Communion: Lutheran-Catholic Common Commemoration of the Reformation in 2017 – Dal conflitto alla comunione: commemorazione comune luterano-cattolica della Riforma nel 2017” e presenta i temi del rendimento di grazie, del pentimento e dell’impegno alla testimonianza comune, “al fine – aggiunge il comunicato – di esprimere i doni della Riforma e chiedere perdono per le divisioni seguite alle dispute teologiche”.
Il 2017, si precisa infine, coinciderà anche con il 50.mo anniversario del dialogo internazionale luterano-cattolico, dal quale sono scaturiti rilevanti risultati ecumenici, come la “Joint Declaration on the Doctrine of Justification – Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione”, firmata nel 1999, annullando “dispute antiche di secoli” sulle verità fondamentali della Dottrina della Giustificazione, che era al centro della Riforma del XVI secolo.
All’inizio della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani di quest’anno Papa Francesco, ricevendo la delegazione ecumenica della Chiesa Luterana di Finlandia, ha ricordato i risultati conseguiti nel dialogo tra luterani e cattolici, evidenziando come le differenze che “tuttora permangono nella dottrina e nella prassi” non devono scoraggiarci ma “spronarci a proseguire insieme il cammino verso una sempre maggiore unità, anche superando vecchie concezioni e reticenze”. Soprattutto in un mondo, come quello di oggi, “spesso lacerato dai conflitti e segnato da secolarismo e indifferenza”: per questo, ha aggiunto, “tutti uniti siamo chiamati ad impegnarci nel confessare Gesù Cristo, diventando sempre più testimoni credibili di unità e artefici di pace e di riconciliazione”. Perché in fondo la divisione è uno “scandalo”, aveva detto ancora il Pontefice visitando nel novembre scorso la chiesa evangelica luterana di Roma.