Nella World Watch List 2016 al primo posto c’è la Corea del Nord. In Nigeria invece il maggior numero di cristiani uccisi. Nella graduatoria quasi tutti i paesi sono a maggioranza musulmana
La persecuzione dei cristiani nel mondo nel 2015 è aumentata del 2,6 per cento. Secondo la World Watch List 2016 – pubblicata in Italia dall’organizzazione umanitaria Porte Aperte – tra novembre 2014 e novembre 2015 sono stati uccisi 7.100 cristiani rispetto ai 4.344 del 2014. Le chiese attaccate, invece, sono state oltre 2.400 contro le 1.062 del 2014 (Tempi.it, 13 gennaio).
COME AVVIENE LA PERSECUZIONE
La World Watch List elenca i primi 50 paesi secondo l’intensità ella persecuzione che i cristiani affrontano per il fatto di confessare e praticare la loro fede, prendendo in esame 6 aree della loro vita: il privato, la famiglia, la comunità in cui risiedono, la chiesa che frequentano, la vita pubblica del paese in cui vivono e il grado di violenze che subiscono. Più alta è la posizione, più è la persecuzione (members.opendoorsusa.org/site/Survey, 13 gennaio).
LA LEADERSHIP DELLA COREA DEL NORD
In cima alla lista si conferma per il quattordicesimo anno consecutivo la Corea del Nord, dove predomina l’ateismo di Stato. Il leader Kim Jong-Un si oppone in modo violento a qualsiasi ideologia o fede che sia differente dal pensiero del regime comunista (Agensir, 13 gennaio). I cristiani in Corea del Nord cercano di nascondere la propria fede il più possibile per evitare l’arresto e la deportazione nei campi di lavoro in cui si troverebbero tra i 50mila e i 70mila cristiani.
MUSULMANI E CON GOVERNI INSTABILI
Dopo la Corea, nei primi dieci paesi al mondo dove la persecuzione è più grave figurano: Iraq, Eritrea, Afghanistan, Siria, Pakistan, Somalia, Sudan, Iran e Libia. La maggioranza dei Paesi presenti in classifica sono a maggioranza musulmana, ma quasi tutti si distinguono per una situazione politica instabile.
IL MACABRO DOMINIO DELLA NIGERIA
Anche se non rientra tra i primi dieci paesi persecutori, quello dove nel 2015 sono stati uccisi più cristiani è la Nigeria con 4.028 morti su un totale di 7.100: più di tutti gli altri messi insieme. Al secondo posto c’è il Centrafrica con 1.269 morti. Fino alla settima posizione troviamo altrettanti paesi africani: Ciad, Rd Congo, Kenya, Camerun e Libia.
DALLA TURCHIA AL MESSICO
Tra gli Stati “inattesi” nella graduatoria, nota ancora Agensir, spiccano l’ “occidentale” Turchia al 45° posto, la Colombia al 46° posto, e il Messico al 40° posto. Nel caso della Colombia si tratta formalmente un Paese democratico, dove la libertà religiosa è garantita, ma ci sono grandi aree sotto il controllo della criminalità organizzata, dei cartelli della droga e di gruppi rivoluzionari paramilitari: un contesto dove l’impunità è la norma e tutti gli abitanti soffrono di questo conflitto, dunque anche la componente cristiana. Nel caso messicano le persecuzioni riguardano i cristiani che tentano di migliorare una realtà sociale corrotta e manipolata.