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Madre moribonda racconta come ha ricevuto il miracolo a Lourdes

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Ary Waldir Ramos Díaz - Aleteia - pubblicato il 12/01/16
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Riconosciuta dalla commissione medica la 69ma guarigione miracolosa nel Santuario della Madonna di LourdesI medici del Santuario di Lourdes hanno riconosciuto un nuovo miracolo: la 69ma guarigione certificata dalla commissione medico-scientifica (Bureau Medical) del santuario mariano francese.

Beneficiaria è l’italiana Danila Castelli, moglie di un ginecologo e madre di quattro figli, che soffriva di ipertensione arteriosa provocata da vari tumori, con crisi gravi e frequenti. La guarigione della signora è avvenuta quando aveva 43 anni, il 4 maggio 1989, nelle piscine del Santuario di Lourdes.

Il suo corpo debole provò un sollievo inspiegabile dopo aver visitato in preghiera la grotta delle apparizioni della Vergine Maria a Bernadette Subirous.

“A Lourdes tutti veniamo perché chiamati, come chiamata è stata chiamata Bernardette. Anche se ci sembra che veniamo per curiosità, dentro quella curiosità c’è sempre lei (la Madonna) che chiama”.

“Non ce la facevo più. Mio marito mi ha detto: ‘Fai le valigie’. Quando uno sta per morire pensa le cose più strane… Pensavo all’ultimo viaggio d’amore”, racconta la signora Castelli in una toccante videotestimonianza.

“Gli ho detto: ‘Che valigia devo fare?’ Non stavo neanche più in piedi. E mi dice: ‘Andiamo a Lourdes’”. L’annuncio alle 8.30, alle 9.00 erano già in macchina, senza aver neanche detto niente ai figli. “Mamma e papà sono partiti per Lourdes”, hanno detto loro quando sono tornati da scuola,

“Un viaggio dell’inferno, perché sono stata malissimo. Siamo arrivati qua e il giorno quattro sono guarita”, ha raccontato la signora Castelli.

La guarigione è stata riconosciuta dal vescovo di Pavia, Giovanni Giudici, e certificata da una commissione medica di 100 esperti e da una commissione scientifica internazionale a Parigi.

La dichiarazione, ha riferito il dottor A. Di Franciscis, presidente del Bureau des Constatations Médicales de Lourdes, è arrivata dopo una valutazione teologico-medica per valutare la guarigione della signora Castelli, che nel 1980 aveva iniziato ad avere crisi di ipertensione, svenimenti e crisi neurocomportamentali.

“Alle piscine io sono guarita”, ha riferito la signora. “Ero venuta per chiedere la fine, se il Signore mi portava di là. Io non ce la facevo più, gli altri non ce la facevano più… Però il mio prete mi ha detto: ‘Se tu vai a chiedere la morte, ricordati che ci vai con tutti i tuoi peccati perché io non ti do l’assoluzione, perché nessuno deve mai chiedere la morte, sempre dobbiamo chiedere la vita’… Allora per obbligo ho detto: ‘Signore, mi vergogno a chiedertelo davanti agli altri – perché c’era chi stava peggio di me -, ma ti chiedo la vita, quel poco che si può, per tirare avanti con i miei figli”.

 

Nel 1982 i medici le avevano asportato una parte dell’utero e del pancreas per escludere danni maggiori. Nel 1983 la diagnosi era grave, il danno fisico aveva invaso varie parti basse del suo corpo.

Dopo sette anni di interventi e di cure, in attesa di compiere un nuovo viaggio per farsi visitare da altri medici negli Stati Uniti, il marito ha deciso di portarla a Lourdes.

Il marito della signora Castelli è un medico iraniano residente in Italia anche lui toccato dal miracolo. Da quando era adolescente Danila voleva andare al Santuario mariano, ma al marito, seppur convertito al cattolicesimo, sembrava un’idea assurda.

“È stato un bagno superveloce… Sono uscita, e mio marito, che in teoria avrebbe dovuto essere in camera perché aveva detto che era distrutto, invece ha detto che come era se una forza gli avesse detto che doveva venire”. Quel giorno di maggio del 1989 Danila ha ricevuto il secondo miracolo: la fede di suo marito, che le ha detto “Avevi ragione tu”.

Il terzo miracolo è stato il perdono. “Io ho perdonato”, ha detto il marito riferendosi ai medici che avevano speculato sulla malattia della moglie, motivo che aveva portato a un processo giudiziario contro chi veniva considerato responsabile di soluzioni mediche inutili.

Pochi mesi dopo la signora Castelli è tornata a Lourdes per le constatazioni mediche, ha confermato il dottor Di Franciscis.

Le verifiche sono durate decenni. Nel 2010 il Bureau, composto da più di 100 medici e professionisti, ha decretato all’unanimità la guarigione definitiva e duratura nel tempo.

È stato così constatato che i mali che la affliggevano da più di 21 anni erano scomparsi senza una spiegazione scientifica. Nel 2011 un’altra commissione internazionale ha valutato la diagnosi a livello clinico, confermando il miracolo.

In seguito il vescovo di Pavia ha istituito un’altra commissione diocesana per studiare la guarigione. In definitiva, un miracolo inspiegabile. Il vescovo, ha testimoniato Di Franciscis, ha riconosciuto la guarigione prodigiosa come segno della guarigione realizzata da Gesù nei Vangeli.

Ma anche la guarigione non è stata facile. “Mi dicevo: ‘Da 13 anni sono abituata ad amare Gesù così, dalla croce, con un certo modo di amare, adesso in un secondo mi si chiede di amarlo sana’ […]; l’altra metà di Danila diceva ‘Questo è egoismo, perché la mia vita non è per me sola, è da donare, prima di tutto ai miei figli”, ha aggiunto la signora Castelli.

“Mi sono alzata dalla morte per ricominciare a camminare. Mi sono sempre sentita dentro il miracolo molto libera, libera di dire di sì e libera di dire di no. Ho fatto i miei peccati, purtroppo, faccio i miei peccati. Però qualche volta mi dico ‘Per fortuna’, perché il miracolo mi ha lasciato una persona normale, una persona con tutti i suoi difetti, con la sua quotidianità… e questa è una cosa bella, perché alla santità noi arriviamo alla fine… Bisogna cercare Gesù, perché lui non può tradire gli amici”.

“Sono felice di poter raccontare questa esperienza di gioia. Quando torno qua mi sembra di essere a casa mia, in una casa in cui tutti ci aiutiamo a incontrare il Signore”.

A Lourdes, ai piedi dei Pirenei, la Madonna è apparsa a un’adolescente di nome Bernadette Soubirous, di 14 anni, in una serie di visioni durate cinque mesi, tra il febbraio e il luglio 1858.

Presentandosi come “l’Immacolata Concezione”, la “Signora” ha invitato alla penitenza e alla conversione dei peccatori e ha chiesto che venisse costruito un santuario.

 

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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