Una iniziativa di preghiera e testimonianza contro il ddl CirinnàSiamo alla battaglia finale sulla legge Cirinnà. Nonostante una piazza che ha espresso chiarissima la volontà di un impressionante numero di cittadini di voler difendere l’istituto naturale del matrimonio, nonostante nel paese anche grazie al nostro lavoro si è diffusa la consapevolezza della grave ingiustizia che la legge legittimerebbe – usare corpi umani come merce, sottrarre ai bambini i loro veri genitori, impedire ai bambini di sapere da dove vengono – quasi tutti i politici con incredibile arroganza e superficialità si riempiono la bocca con parole svuotate di senso come “diritti civili” e cercano di aggirare lo scempio che si preparano a fare cambiando il nome alle cose (“stepchild adoption”, “affido rinforzato”).
La legge salterà la fase della commissione e andrà in aula. Dopo mesi di offensiva su tutti i mezzi di comunicazione cercheranno di ignorare ciò che pensa ancora la maggioranza del paese, cioè che i bambini hanno diritto a un padre e a una madre.
Noi non abbiamo mezzi di comunicazione, e, a parte pochissimi di noi, non sediamo in Parlamento. Abbiamo però un’arma potentissima: la preghiera. Dobbiamo chiedere, chiedere, chiedere con tutte le forze a Lui che intervenga. Dio è troppo rispettoso della libertà dell’uomo per intromettersi nelle sue faccende. Lo fa solo se noi gli chiediamo di farlo.
Dobbiamo farlo fino a spolmonarci, appoggiandoci alle parole di Gesù: chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto, cercate e troverete. Dobbiamo chiederlo con fede cieca.
QUESTO SITO creato da amici ha trovato il modo di organizzare un calendario di preghiera ininterrotta. Forza!!!! Riempiamo tutte le caselle di questa griglia di “pregatori” contro la legge Cirinnà. Un’ora per uno da qui al 28 gennaio. Pregare è l’arma più potente che abbiamo, e soprattutto è quella che gli altri non hanno. Ci sfotteranno per questo ma pazienza. Alla fine come sempre se noi glielo chiediamo, ma solo se glielo chiediamo, Dio rovescerà i potenti dai troni soprattutto se questi sono anche prepotenti e bugiardi. Spargete la voce, chiedete ad amici sacerdoti, vescovi, cardinali di farlo. Chiamate a raccolta monasteri e conventi, ditelo a movimenti, comunità, gruppi.
Aggiungerei che abbiamo un’altra arma infallibile: il digiuno. Si può fare in molti modi, secondo la tradizione della Chiesa. Per esempio a pane e acqua, per esempio il venerdì, per esempio anche altri giorni. Ma ognuno troverà qualcosa di suo e di prezioso da offrire – magari anche rinunciare a un caffè, a uno shopping, a una maldicenza – ricordando che le preghiere e i sacrifici se non ottengono sempre il risultato sperato nei modi o nei tempi sperati, sempre fanno il nostro vero bene, e salvano prima di tutto noi.
Qui per ulteriori informazioni: “Un’ora di guardia”