Ne parla Il Sismografo, che nelle ultime ore ha ricevuto mail in cui si chiede una risposta sull’autenticità di un testo attribuito al PonteficeÈ facile trovare sui social network frasi, riflessioni e preghiere di papa Francesco che, seppur incentrate su pace, amore e famiglia, risultano false. Il Sismografo, sito aggiornato in tempo reale sull’attività della Santa Sede, nelle ultime ore ha ricevuto moltissime mail in cui si chiede una risposta sull’autenticità di un testo attribuito a papa Francesco. Testo che sarebbe un ampio stralcio di un suo presunto discorso pronunciato durante i lavori della recente XIV Assemblea ordinaria del Sinodo sulla famiglia. Com’è ben noto – scrive il Sismografo – da quando è stato eletto Papa, a Francesco nella rete vengono attribuite frasi, preghiere, discorsi e dichiarazioni che si rivelano al primo controllo false. Anche in questa occasione le riflessioni attribuite al Papa sulla famiglia, l’amicizia, la vita, i rapporti umani e altro, sono infondate e non appartengono al suo magistero. Naturalmente non c’è traccia di questi singolari pensieri nelle sei allocuzioni da lui pronunciate nel corso del recente Sinodo, e neanche in altri testi ufficiali.
Il Sismografo pubblica tutti i discorsi del Pontefice e in coda, il presunto discorso di Francesco che circola in rete, con il titolo «Non rinunciate mai alla felicita poiché la vita è uno spettacolo incredibile». Ecco alcuni dei pensieri attribuiti al Papa: «Puoi aver difetti, essere ansioso e vivere qualche volta irritato, ma non dimenticare che la tua vita è la più grande azienda al mondo. Solo tu puoi impedirle che vada in declino. In molti ti apprezzano, ti ammirano e ti amano. Mi piacerebbe che ricordassi che essere felice, non è avere un cielo senza tempeste, una strada senza incidenti stradali, lavoro senza fatica, relazioni senza delusioni. Essere felici è trovare forza nel perdono, speranza nelle battaglie, sicurezza sul palcoscenico della paura, amore nei disaccordi. Essere felici non è solo apprezzare il sorriso, ma anche riflettere sulla tristezza. Non è solo celebrare i successi, ma apprendere lezioni dai fallimenti. Non è solo sentirsi allegri con gli applausi, ma essere allegri nell’anonimato».