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Quello che le donne non dicono

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Qualche tempo fa mi ha chiamato fra Pasqualino. Non mi ricordo bene di lui, ma mi conquista subito, perché la telefonata esordisce con “prego spesso la tua preghiera…” Mi inorgoglisco. Finalmente qualcuno scopre e valorizza le mie doti di mistica (il fatto che appena mi metto nel mio angoletto a pregare mi addormenti, la sera, non le inficia assolutamente, quella è estasi, non sonno). “Ah, e quale sarebbe la mia preghiera”. “Signore, ti chiedo la pace nel mondo e delle cosce toniche”. Ecco, io non ricordavo di averla mai formulata, ma comunque sono d’accordo con me: mi sembrano due richieste essenziali.

Sarà per questo che mi dispongo benevolmente all’ascolto, e dico incautamente di sì alla proposta pazza che mi fa Fra Pasqualino. E così finisce che il 30 gennaio dovrò parlare a un incontro organizzato ad assisi dai Frati minori a un consesso di soli uomini che si riuniranno per discutere di sesso, unica donna ammessa. Il mio intervento si chiamerà “Quello che le donne non dicono”.

Il problema è questo: io non so se ci sia qualcosa che le donne non dicono, ed è per questo che scrivo qui, sul blog, nella speranza che le donne che vorranno avere pietà verso di me, o che siano interessate a far arrivare agli uomini dei messaggi me ne scrivano, o tra i commenti o alla mail del blog (prometto se richiesto l’anonimato più totale).

Io personalmente credo di dire anche troppo a mio marito sul tema, la mancanza di comunicazione non è il mio problema, ma gradirei conferme. Credo casomai possa essere degli uomini, il problema del silenzio, ma di questo parlerà, già lo so, meravigliosamente, il mio amico Roberto Marchesini, autore tra l’altro del fondamentale libro “Quello che gli uomini non dicono”.

La mia idea del sesso e degli uomini è questa: che gli uomini pensano al sesso in modo molto diverso dalle donne, più spesso e con modalità di funzionamento diverse. L’eccitazione maschile passa dallo sguardo, per questo è importante la mia crociata contro le mutande ascellari lanciata anche dai microfoni di Radio Maria, e benedetta anche dal Cardinal Bagnasco. È molto importante curare il nostro aspetto nell’intimità, e anche imparare a tacere a volte: non c’è niente di meno erotico che andare a letto e mettersi a parlare della rata del mutuo, dei figli da accompagnare, delle consegne in scadenza. Per quello ci sono altri luoghi e momenti. Ma queste alla fine non sono neanche le indicazioni più importanti.

Quella proprio fondamentale è questa: credo che un uomo soprattutto desideri sentirsi accolto. Non giudicato, non criticato, non continuamente “brontolato”, e neanche, orrore, sopportato. Quanto a noi donne, è fondamentale stimare un uomo: mentre l’eccitazione maschile passa dalla vista, quella femminile dal cuore… Si dice che le donne guardino i film porno solo per vedere se alla fine si sposano. Scherzo, ovviamente. Io non ne ho mai guardati, e non perché sia brava, ma perché davvero non è questa la nostra modalità di funzionamento, se siamo donne “ricompattate” nelle nostre contraddizioni.

Una donna quindi non può essere trascurata tutto il giorno, e poi sedotta all’ultimo minuto. Mi dispiace, lo so, siamo un po’ pesanti, ma siamo fatte così. Abbiamo bisogno di stimare la persona che abbiamo accanto, e di sentirci stimate da lui. Di vedere gesti di servizio, di vedere che provvede a noi e alla nostra prole. Se siamo nella fiducia totale, possiamo lasciarci andare. A volte gli uomini non si accorgono neanche di quanti siano i piccoli gesti con cui feriscono le donne, le disattenzioni, le incurie, le rispostacce, le dimenticanze. Può succedere allora che tante donne si ritirino dalla relazione, magari senza tanto clamore, con stanchezza, un po’ per l’abitudine, spesso perché sono arrivati dei figli che assorbono tutte le energie e che trasformano l’amante in mamma al cento per cento. E così entrambi smettono di parlare il linguaggio del sesso: è difficile a volte dire chi abbia cominciato prima, se lui trascurando il bisogno di condivisione di lei, oppure chiudendosi nelle sue ferite, smettendo di chiedere, smettendo di stimare, smettendo di accogliere.

Ci sono poi tantissime altre cose che vorrei dire. Soprattutto che credo che in un rapporto sessuale che funzioni sia necessaria la generosità, cioè fare attenzione ai gusti e ai bisogni dell’altro. Credo che serva dedicare del tempo, magari anche creando diversivi alla routine (un posto o un orario che cambiano, uno scherzo, un regalo), credo molte altre cose che un po’ mi imbarazza dire, un po’ devo ancora puntualizzare prima dell’incontro… Aspetto le vostre risposte (soprattutto quelle femminili). Grazie!!!!

 

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

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