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Giornata Internazionale delle persone con disabilità

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Città Nuova - pubblicato il 03/12/15
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Istituita nel 1981, per promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della diversa abilità, dal luglio del 1993, il 3 dicembre è diventata anche giornata Europea, in accordo con le Nazioni Unitedi Sabrina Capomassi

 

Secondo quanto riportato dalla “Convenzione sui diritti delle persone con disabilità”, il fine da perseguire per una società dovrebbe essere quello di proteggere ed assicurare il godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità senza discriminazioni di alcun tipo, promuovendo la loro effettiva partecipazione ed inclusione all’interno della società.

Il 3 dicembre associazioni e famiglie puntano ad accentrare l’attenzione sul ‘Dopo di noi’, la proposta di legge presentata alla Camera all’esame della commissione Affari Sociali, volta a tutelare le persone disabili e con handicap, garantendogli il giusto sostentamento e una dignitosa condizione di vita anche al momento della venuta meno dei famigliari.

Questa legge e’ fondamentale per la tutela delle persone diversamente abili che finché  hanno accanto la famiglia riescono ad avere le giuste cure  e uno stile di vita tale da affrontare le problematiche in cui vivono.

Condizioni che purtroppo vengono meno al momento in cui restano soli e non dispongono più degli strumenti economici tali da compensare cure e quant’altro  loro necessario.

Il ‘Dopo di noi’  pone le famiglia nella condizione di poter blindare un patrimonio e la sua gestione a favore di un titolare, in questo caso il disabile che ne può usufruire per mantenere il tenore di vita a cui e’ stato abituato, ovvero, i familiari al momento della firma del trust decidono se il figlio durante la settimana deve  andare a teatro al cinema o fare qualsiasi altra cosa, ed il fiduciario che ne detiene il patrimonio per lui ha il dovere di rispettare tutto ciò che viene stabilito al momento della firma dell’atto.

Questo passaggio lo rende fondamentale in quanto protegge il disabile da qualsiasi ingerenza diversa da quanto deciso dai familiari.

Ad oggi, la proposta di legge sul dopo di noi, è ferma in commissione in attesa della relazione tecnica del Governo alle modifiche apportate al testo, che così sarà pronto ad andare in aula alla Camera.

Dopo questo passaggio il provvedimento passerà all’esame del Senato.

L’Associazione ‘Il Trust in Italia’, nella persona della vice presidente Francesca Romana Lupoi  è da sempre in prima linea per l’approvazione del Ddl. La Lupoi, ha curato personalmente la parte sulla tutela del trust e suo utilizzo, e nei vari passaggi che l’iter ha avuto in commissione ha partecipato attivamente ed è stata audita anche in commissione Affari Sociali della Camera quale esperta del settore, non politicamente coinvolta naturalmente, in quanto esterna alla politica dei partiti, per la tutela che il trust può garantire ai disabili e come strutturalo all’interno della legge appunto.

Inoltre la Lupoi dà voce alle onlus (riconosciute per il dopo di noi) che portano avanti questa battaglia, mettendosi a disposizione delle famiglie per renderle coscienti dei propri diritti e di come accedervi, oltre a chiarire come si accede al dopo di noi.

 

E veniamo appunto al trust, strumento  su cui la legge per il ‘Dopo di noi’ si basa. Di nascita anglosassone – ci dice l’avvocato Francesca Romana Lupoi  – “ il trust, e’ uno strumento economico sempre più usato anche nel nostro paese per diverse finalità.

Nel caso del ‘dopo di noi’  da strumento prettamente economico e giuridico, il trust, diventa sociale e politico,  ponendosi così quale unica garanzia per le famiglie. Genitori che,  blindando  in modo trasparente ed assolutamente sicuro (senza speculazioni di alcun tipo)  il futuro economico dei figli disabili, riescono a garantire loro un  futuro sicuro.

Tutto questo anche senza bisogno di essere in possesso di grandi patrimoni, cosa che spesso il termine ‘trust’ evoca traendo in inganno e scoraggiando qualsiasi iniziativa personale di chi ascolta”.

Giornate come quella del 3 dicembre, ci aiutano a porre al centro la dignità, l’autonomia, l’indipendenza, la libertà di scelta, la partecipazione e l’inclusione sociale, il rispetto e la valorizzazione delle differenze e la disabilità come parte della diversità umana. E ci danno l’opportunità di affermare ancora una volta, citando la Convenzione ONU, che la disabilità è un concetto dinamico e in evoluzione, il risultato dell’interazione tra minorazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la piena ed effettiva partecipazione nella società su base di parità con gli altri.

Inoltre tendono a suscitare e  promuovere, attraverso eventi e manifestazioni, una riflessione più profonda ed una presa di coscienza maggiore da parte della collettività circa le difficoltà incontrate dalle persone con disabilità, procedendo verso il superamento delle barriere culturali per giungere ad una efficace inclusione sociale.

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

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