La bestemmia di Romeo Castellucci torna a far discuteredi Giuseppe De Lorenzo
L’opera, più che controversa, di Romeo Castellucci torna a far discutere.
E lo fa a pochi giorni dagli attentati diParigi, dall’attacco che una parte dell’Islam ha dichiarato all’Occidente e dopo le immagini del “Cristo immerso nell’urina” in una rassegna patrocinata dal Pd. Ma, soprattutto, arriva dopo la decisione di una scuola di non mandare una classe ad una mostra perché ospitava raffigurazioni del crocifisso che – a loro dire – avrebbero dato fastidio ai “non cristiani”.
Anche in questo caso si parla di Gesù. Del volto di Gesù. Che durante la rappresentazione teatrale di Castellucci viene preso a bombe in faccia da alcuni ragazzi. Ed ora sul sito del Sardegna Teatro è apparso l’annuncio di selezione dei giovani attori.
Si cercano, specificano sul sito del teatro, “8 – 10 ragazzi (70% maschi e 30% femmine) di età compresa tra gli 8 e i 12 anni”. Cosa dovranno fare? “Tutti i ragazzi – si legge nella descrizione – entrano nello spazio a piccoli gruppi. Dagli zaini e da alcune borse (oggetti della Compagnia) estraggono delle false bombe a mano (circa 20 a testa) di allumino”. “’L’azione – precisa l’autore – consiste nel percuotere un grande ritratto di Gesù di Antonello da Messina con delle false bombe a mano. Ciascun ragazzo dovrebbe lanciare una ventina di granate in alluminio”.
Esatto: bombe a mano sul volto di Gesù. L’opera di Castellucci aveva già sollevato molte polemiche, soprattutto Oltretevere. Tre anni fa papa Ratzinger aveva risposto alla lettera di padre Giovanni Cavalcoli, il frate del convento bolognese di San Domenico che aveva definito “indegno e blasfemo” lo spettacolo di Castellucci. In quella missiva il Sommo Pontefice auspicava “che ogni mancanza di rispetto verso Dio, i santi e i simboli religiosi incontri la reazione ferma e composta della comunità cristiana”.
Per questo, probabilmente, sul sito del teatro sardo è apparsa anche una nota dell’autore. Il quale mette le mani avante e dice: “Ripeto ancora una volta: non ho nessuna intenzione di dissacrare il volto di Gesù. Per me, al contrario, si tratta di una forma di preghiera, che passa attraverso l’innocenza del gesto di un ragazzo (le armi sono evidentemente giocattoli) che percuote quel volto proprio per risvegliarlo e riscattarlo in una forma di nuova e necessaria passione”.
E mentre in Italia tutti si fasciano la testa per le ragioni di musulmani, buddisti, animisti, atei e altro; mentre il Natale ha perso il suo vero significato; mentre fare presepi a scuola è diventato ormai un atto rivoluzionario, ci chiediamo perché la sensibilità dei cristiani – che in quel volto riconoscono l’incarnazione del Figlio di Dio – non è mai considerata né rispettata.
Senza contare che non vorremmo mai vedere, nemmeno in un’opera teatrale, bambini lanciare bombe. Figuriamoci contro Gesù.