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Pontier: «A Parigi barbarie senza precedenti, il male non vincerà»

CANADA, Montreal: Candles, flowers and signs pay tribute to the victims of a string of deadly attacks in Paris during a candlelight vigil outside the French consulate in Montreal on November 13, 2015. A wave of shootings and explosions across six sites in the French capital on the same evening have left at least 150 dead. - CITIZENSIDE/CRISTIAN MIJEA

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Vatican Insider - pubblicato il 15/11/15
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La reazione del presidente dei vescovi francesi, l’appello ai credenti: siate artigiani di pacedi Francesco Peloso

Gli attentati di Parigi, che hanno provocato almeno 128 vittime, sono il segno di una “barbarie senza precedenti”, e in un simile frangente i cristiani sono chiamati ad essere, più che mai, “artigiani di pace”. E’ questo il messaggio che arriva in un comunicato da monsignor Georges Pontier, presidente della conferenza episcopale francese e arcivescovo di Marsiglia. «Nella sua capitale, il nostro Paese è stato colpito da una serie di attentati di una barbarie senza precedenti» si legge nel testo diffuso dalla Chiesa d’oltralpe. «Con i cattolici francesi – prosegue il testo – esprimo il mio profondo dolore davanti a questa violenza estrema che ha tolto la vita a tante persone e ferite molte altre». Quindi monsignor  Pontier afferma: «il mio pensiero, e le mie preghiere vanno alle vittime, ai loro parenti, alle forze dell’ordine, agli operatori sanitari, e ai nostri governanti sui quali pesa un pesante responsabilità. In queste ore difficili noi abbiamo fiducia in loro».

Il comunicato si conclude con un appello ai credenti: «Invito i cattolici di Francia, in questa domenica in modo speciale, attraverso la preghiera, le loro parole e i loro atti a essere artigiani di pace, di unità e di testimonianza della speranza. Noi lo sappiamo, il male non avrà l’ultima parola». Già via twitter, poco tempo la diffusione della notizia degli attentati, il Segretario generale dei vescovi francesi, monsignor Oliveir Ribadeau Dumas, aveva dato voce alla Chiesa di Francia di fronte alla violenza messa in atto dai terroristi legati all’Isis (il gruppo dello Stato islamico): «Resteremo uniti davanti a coloro che vogliono farci paura e rompere la nostra resistenza. L’orrore ci colpisce tutti. Proviamo compassione per tutte le vittime. La nostra preghiera sale verso Dio con forza».

Dalla Germania arriva poi una dichiarazione congiunte del presidente della Conferenza episcopale tedesca, il cardinale Reinhard Marx, e del presidente del Consiglio della Chiesa protestante, il vescovo Heinrich Bedford-Strohm, «Siamo profondamente scioccati dalla ondata odiosa di violenza a Parigi. In queste ore inviamo le nostre condoglianze ai parenti delle vittime. Quando le parole sui fatti incredibili non si trovano, quello per noi cristiani è il tempo di pregare. Preghiamo per le vittime». Quindi si precisa come gli attentati nella capitale francese siano «in ultima analisi un attacco a tutti i popoli e all’Europa. Come cristiani in questi tempi dobbiamo restare uniti insieme con le altre religioni e filosofie, nonostante il terrore».

Il cardinale Christoph Schönborn, presidente della Conferenza episcopale austriaca, a sua volta è intervenuto rilasciando una dichiarazione sui fatti accaduti a Parigi: «Prego per le vittime e per tutti gli uomini di questa città che mi è così cara e chiedo a tutte le persone di buona volontà, qualunque sia la loro religione, di unirsi in questa preghiera. Che sia di conforto nel mezzo del terrore e che dia forza nell’incertezza della prova».

Sul fronte delle reazioni europee da sottolineare anche quella della Conferenza delle Chiese Europee (organismo ecumenico che riunisce le principali Chiese cristiane presenti in Europa, anglicane, protestanti, ortodosse) esprime il proprio dolore per «la perdita di vite umane, piange con tutte le persone colpite da questa immane tragedia» e prega «per le vittime, le loro famiglie, per gli uomini e le donne che hanno rischiato la propria vita la scorsa notte nel servizio agli altri». Il segretario generale della Kek, Guy Liagre, ha poi descritto gli attentati come «una vile aggressione contro la Francia e un affronto a tutta l’umanità. Questi tragici eventi spinge la Kek a rafforzare il suo impegno per la costruzione della pace e della riconciliazione».

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