Ormai Galileo Galilei è un’icona in cui storia e mito si intrecciano tanto da risultare un vero e proprio puzzle difficile da decifrare. Flavia Marcacci, professoressa di filosofia della scienza presso la Pontificia Università Lateranense e membro del Centro Italiano di Lullismo, dopo aver curato la pubblicazione del Sidereus nuncius propone ora uno studio su Galileo in cui in modo non sempre scontato unisce rigorosità scientifica a capacità divulgativa. Un testo anche per affrontare senza ideologie il rapporto tra scienza e fede. Di seguito un’anticipazione del libro Galileo Galilei. Una storia da osservare (Lateran University Press) Roma 2015.
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Tra gli uomini che più hanno fatto parlare di sé nella storia del pensiero c’è sicuramente Galileo Galilei. Nelle vicende dell’uomo e scienziato Galileo, si intrecciano umanità, scienza e storia in modo significativo e desueto. Forse è questo che rende Galileo davvero intramontabile. Perché l’uomo Galileo è anche una vicenda, che parla di scienza e di filosofia, di storia e di teologia; l’uomo Galileo è un crocevia dove esigenze nuove e consuetudini antiche si fronteggiano fornendo la possibilità di un incontro. Nella speranza che l’incontro avvenga, perché al tempo di Galileo purtroppo venne mancato.
La questione galileiana nasce sulle tracce della questione copernicana, strettamente astronomica, ma il suo impatto nella storia del pensiero è di gran lunga maggiore, poiché alla dimensione tecnica e scientifica si e intrecciata quella politica e culturale. Raramente nella storia della scienza si sono avuti analoghi esempi di ricadute tanto ampie e di conseguenze tanto profonde. Per questo Galileo è conosciuto spesso innanzitutto come un caso e come un uomo costretto ad abiurare, e in secondo luogo come uno scienziato che ha innovato radicalmente la scienza, stimolato la teologia e provocato la filosofia. È più comune avere almeno sentito nominare il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo e la disputa di Galileo con la Chiesa, piuttosto che Il Saggiatore.
L’incidenza odierna della scienza sulla società è banalmente riconoscibile e Galileo rappresenta per questo un vero e proprio cult e un punto di partenza per chi voglia ragionare un po’ di scienza. È dunque azzardato proporre analogie con altri casi, se non per mera giustapposizione. Si potrebbe pensare all’urto generato nella società inglese dal passaggio della prima locomotiva a vapore, che terrorizzava le genti delle campagne, o alle emozioni suscitate dal primo volo dell’areostato immortalato dal poeta Vincenzo Monti (1754-1828) nel 1784 con l’ode Al Signor di Montgolfier, o ancora al caso dell’esplosione atomica che motivò la stesura del documento dell’Association of Scientific workers Science and the Nation (1949). Si potrebbero elencare migliaia di questi casi fino ai più recenti forum sull’impatto del digitale e delle nuove tecnologie nella nostra vita quotidiana, ma in ogni caso tutto questo non sarebbe ancora paragonabile alla complessità dell’intreccio dei molteplici aspetti stimolati dal caso Galileo.
Una dimostrazione bibliografica come verifica di tutto ciò che sul tema è stato scritto è impossibile. Per intuire invece l’impatto sulla cultura generale, potremmo pensare alla Leben des Galilei di Bertolt Brecht (1898-1956), che pero da un punto di vista storico presenta errori. Questo scenario può creare non poche difficolta a chi voglia avvicinarsi a Galileo avendo a cuore i fatti storici. Problemi analoghi ci sono anche per chi intenda avvicinarsi alla scienza galileiana e coeva conoscendo soltanto la scienza contemporanea.
Le riflessioni qui raccolte sono un modo per provare a dare uno sguardo sintetico su una questione estremamente complessa, nella speranza di tracciare una sintesi utile. Certamente la profondità dei temi e dei problemi scientifici che si sollevano ogni volta che si parla di Galileo rischiano di essere banalizzati quando se ne vuole dare un resoconto semplificato. Spero di non aver banalizzato troppo, ma almeno di aver reso accessibile il complesso “puzzle Galileo” agli studenti e agli studiosi non specialisti interessati al tema, curiosi di capire come sia andata una delle prime e dense vicende del dibattito, poi diventato dialogo, tra scienza e fede. Per questo motivo il testo e integrato con paragrafi di approfondimento che il lettore potrà decidere se leggere o meno.
Dovendo necessariamente usare molteplici strumenti, convive il desiderio e il timore di creare una visuale quanto più ampia possibile sebbene non dispersiva. Dapprima si discuterà la ricezione del caso Galileo nella celebre controversia con la Chiesa cattolica, ampiamente introdotta dalla questione copernicana nei suoi aspetti filologici e scientifici. Si inizierà quindi a guardare il lavoro di Galileo un po’ più da vicino, ma in quegli aspetti visibili, per cosi dire, “a occhio nudo”, perché conosciuti a grandi linee anche da molti non addetti ai lavori. Sara poi necessario collocare il contributo di Galileo nel corso più ampio della storia del pensiero, in quei rilievi che possono essere colti guardando da lontano, come “al telescopio”, le vicende galileiane per valutarne gli aspetti filosofici sottesi. Infine si adopererà uno sguardo più particolareggiato, che metta la storia “al microscopio” e veda più da vicino alcune criticità dell’epoca e del pensiero galileiano.