Gli importi sottratti da Pietro Vittorelli sarebbero stati riciclati in varie tranche attraverso passaggi su conti correnti gestiti dal fratelloRubava soldi destinati a opere di carità e all’abbazia di Montecassino. Con questa accusa i finanzieri del Nucleo speciale polizia valutaria di Roma hanno sequestrato beni per 500mila euro a Pietro Vittorelli, ex-abate di Montecassino, e al fratello Massimo. L’alto Prelato, che ha terminato il suo mandato due anni fa, è indagato perché, secondo gli investigatori, abusando del suo ruolo e avendo illimitato accesso ai conti dell’abbazia, si sarebbe appropriato indebitamente di oltre 500mila euro.
Il sequestro «per equivalente» è stato disposto dal Gip del Tribunale di Roma Vilma Passamonti, su richiesta del pm Francesco Marinaro ed è eseguito da militari del nucleo speciale di polizia valutaria delle Fiamme Gialle. Secondo la Procura, l’ex-Abate Vittorelli, che è indagato e che durante il suo mandato aveva accesso illimitato ai conti dell’abbazia, si sarebbe indebitamente appropriato del denaro destinato a finalità di culto e a opere caritatevoli. Gli importi sottratti – sempre secondo l’accusa – sarebbero stati riciclati in varie tranche attraverso passaggi su vari conti correnti gestiti dal fratello, intermediario finanziario, per poi tornare nella disponibilità del Prelato.
Vittorelli è nato a Roma nel 1962, nel 1989 si laurea in Medicina e subito dopo entra come postulante nell’abbazia di Montecassino. Nel 2003 è stato membro del comitato provinciale di bioetica dell’azienda sanitaria locale di Frosinone. Nel settembre scorso l’ex-Abate ha partecipato alla convention di Forza Italia a Fiuggi.