L’incredibile episodio è accaduto in un negozio di articoli religiosi del Connecticut. La proprietaria: lo perdono e pregherò per lui
Qualcuno in America l’ha già definito ‘il miracolo prima di Natale‘. Ma se di miracolo vero e proprio non si può parlare, di certo il protagonista della storia, un ladro pentito, si è comportato come la proverbiale pecorella smarrita tornata al suo gregge (Adnkronos, 4 novembre).
IL FURTO
Il 28 ottobre scorso, riporta infatti l’americana ABC News (3 novembre), un anonimo malvivente aveva fatto sparire una statua di Gesù posta proprio davanti all’ingresso del negozio di articoli religiosi ‘Angels & Company‘ di Monroe, in Connecticut. Uno shock per la devota proprietaria dell’esercizio Midge Saglimbene, che incredula aveva immediatamente denunciato l’accaduto alla polizia locale. Quattro giorni di silenzio e ricerche a vuoto e poi, proprio nel giorno di Ognissanti, la statua del Cristo è ‘riapparsa’ al suo posto.
IL RESTAURO
Ma non solo. Il ladro, evidentemente toccato nel profondo, ha anche tentato di redimersi apportando un significativo restauro all’immagine votiva: la statuina – in precedenza scheggiata e dai colori sbiaditi – è stata sistemata, il mantello ridipinto con un rosso brillante e barba e capelli del Cristo ravvivati con un nuovo tocco di colore (Daily Mail, 4 novembre).
INVOCATO SANT’ANTONIO
La scultura, del valore di 600 dollari, non era in vendita. Dopo il furto, la signora Saglimbene ha ammesso di aver pregato giorno e notte per un’intercessione di Sant’Antonio, patrono dei poveri, degli affamati e degli oggetti smarriti. Quando è avvenuto il ritrovamento, la proprietaria ha garantito il perdono dei furfanti. «Spinti dalla bontà d’animo hanno rifatto l’intera statua. Ero in piedi davanti a lei e ho solo detto ‘grazie a chiunque tu sia, dirò una preghiera per te».
LADRO DALLE BUONE INTENZIONI
E parlando con l’emittente locale News 8 (3 novembre) ha aggiunto: «Gesù è tornato. Non è stato lasciato alcun messaggio, ma crediamo si tratti di un ‘ladro buono’, con buone intenzioni, e gli siamo grati».