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Medico, africano, martire. Chi è Sant’Antioco?

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Lucandrea Massaro - Aleteia - pubblicato il 25/10/15
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Una figura di grande attualità che sta conoscendo una nuova fortunaPer parlare di Sant’Antioco senza scambiarla per l’omonima isola sarda che ha il nome grazie a lui, bisogna capire qualcosa dell’attivismo decennale di un sardo innamoratissimo del santo paleocristiano venuto dall’Africa: Roberto Lai.

Roberto Lai fa un mestiere particolarissimo: è un carabiniere che salva le opere d’arte. Alcuni dei più importanti recuperi di arte italiana sono stati fatti da lui in prima persona, come ad esempio il recupero della “Triade Capitolina”. Questa passione viene da quando Roberto, ora in congedo dall’Arma, da piccolo preferiva i musei al gioco del calcio con gli amichetti dell’infanzia.
Ma chi è esattamente Antioco? E’ il “Santo che viene dal mare”, arrivato dalla Mauritania Cesarea (zona del Nord Africa che comprende Algeria e Marocco) durante il periodo dell’impero romano sotto Adriano (117-138 d.C). Antioco era stato esiliato ed era giunto in Sardegna per professare la fede in Cristo. Qui aveva stabilito dimora nell’isola sulcitana, collegata alla Sardegna per mezzo di alcuni ponti in modo da essere raggiunta agevolmente dai fedeli. Antioco abbandonò da giovane i suoi promettenti studi di medicina, a causa delle vessazioni che i cristiani subivano dall’Impero romano, fuggì dalla Mauritania e riparò in Sardegna dopo che Adriano tentò invano, più volte di farlo abiurare con la tortura. Antioco in Grazia di Dio, resistette illeso alle torture e nemmeno le fiere lo vollero sbranare. Nell’isola mediterranea, conquistò a Cristo tutto il territorio, guarendo i malati e predicando il Vangelo. Scappava dalla persecuzione sfidando il mare e le difficoltà di un viaggio ancora più pericoloso di quelli odierni e portava alle genti sarde un messaggio di amore e di pace. Davvero una figura che colpisce per la sua modernità.

In una intervista del 2014 Roberto Lai – che della missione di far conoscere in primis ai sardi questa figura di Santo – ha spiegato l’attualità e la fama del santo:

Quando si è diffuso il culto di S. Antioco, quando si sono manifestati i primi “segni”di notorietà?

La sua fama è iniziata sin dall’arrivo in Sardegna, quando si era sparsa la voce delle sue guarigioni e dei suoi miracoli e non dopo la scoperta delle sue reliquie avvenuta nel 1615. Ne abbiamo diretta testimonianza nel libro ” il processo dei miracoli” della seconda metà del 500, da cui ho ricavato le fonti per le mie ricerche.

Tu dici che S. Antioco è un santo attuale, moderno, perché? Credi inoltre ci sia qualche nesso con la visita del Papa nell’isola di Lampedusa?

S. Antioco era un uomo nero e veniva dal mare perché la sua fede lo aveva costretto all’esilio. A suo modo rappresenta il dolore e il dramma dei profughi e dei clandestini che ogni giorno sbarcano nei nostri lidi. Ci piace vederlo come clandestino giunto sulle nostre coste pieno di speranza e che riesce nella sua missione di evangelizzatore (In Libertà, 6 gennaio 2014).

Sul Santo, in questi anni (grazie all’associazione “Arciere Onlus” che ha fondato) è stata fatta una grande opera di divulgazione che è culminata nel 2011 con un volume collettivo curato da Lai e da Marco Massa e con un imprimatur di tutto rispetto. Il volume infatti oltre ad essere un insieme di ricerche di diversi studiosi di grande spessore è corredato e introdotto al lettore anche da un messaggio di Papa Benedetto XVI e da una introduzione a firma del Cardinal Camillo Ruini. Entrambi spendono parole di sostegno per uno studio sulle fonti della cristianità e dei santi dei primissimi secoli, persone così lontane eppure così centrali per la vita e la storia di intere città e per generazioni e generazioni di fedeli.

In onore del Santo venerdì 30 a Roma verrà presentata una mostra a Palazzo Valentini che si aprirà al pubblico dal 31 di Ottobre. “Siamo riusciti a dimostrare – sostiene Lai – una verità leggendaria. E cioè che le spoglie di Antioco ritrovate nelle fondamenta della basilica paleocristiana costruita sulle catacombe fenicie e che porta il suo nome vi giacevano da quasi duemila anni. Pochi, se si pensa che Sulcis, da secoli divenuta Sant’Antioco, in realtà ha almeno 1.500 anni più di Roma. I grandi uomini, bianchi o neri, o a qualsiasi etnia appartengano, cambiano la storia”.

Papa Francesco, che durante il suo viaggio in Sardegna si è fatto donare una scultura opera di Livio Scarpella con l’immagine del Santo nordafricano: immagine che il Pontefice ha “prestato” per l’allestimento della mostra che verrà aperta al pubblico romano il prossimo 31 ottobre e fino all’8 novembre a Palazzo Valentini. Il Papa ha anche proclamato il 2015 anno santo straordinario per l’isola di Sant’Antioco, per festeggiare il quattrocentesimo anniversario del rinvenimento e il riconoscimento delle spoglie del primo santo sardo.

 

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