L’iniziativa della Jec Palestina in programma sabato 24. In tutte le parrocchie i giovani chiamano a raccolta i coetanei di ogni fede per chiedere stop ad odio e vendette
«Seguo con grande preoccupazione la situazione di forte tensione e di violenza che affligge la Terra Santa. In questo momento c’è bisogno di molto coraggio e molta forza d’animo per dire no all’odio e alla vendetta e compiere gesti di pace. Per questo preghiamo, perché Dio rafforzi in tutti, governanti e cittadini, il coraggio di opporsi alla violenza e di fare passi concreti di distensione».
L’INIZIATIVA DELLA JEC
Le parole di Papa Francesco, pronunciate durante l’angelus di domenica 18 ottobre echeggiano tra i ragazzi della “Gioventù Cristiana di Palestina” (JEC Palestine), promotori di una importante iniziativa fissata per le ore 18 di sabato 24 ottobre, vigilia della festa di Nostra Signora di Palestina (Fides, 20 ottobre)
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PARROCCHIE UNITE PER LA PACE
In tutte le parrocchie cattoliche di Palestina, Israele e Giordania, si terrà una veglia di preghiera con cui i giovani di Terra Santa chiederanno al Signore il dono della pace, davanti all’escalation di violenza che sta di nuovo martoriando la terra di Gesù (Radio Vaticana, 21 ottobre). La JEC Palestine è presente, in particolar modo, nelle parrocchie di Betlemme, Gerusalemme, Ramallah, Nablus e Jenin.
L’IMPEGNO DEI GIOVANI
«I giovani vogliono pregare per la pace in tutto il Medio Oriente« spiega ancora Fides padre Bashar Fawadleh, cappellano della Gioventù cristiana di Palestina, «ma specialmente per la pace a Gerusalemme, che è la nostra città, la nostra capitale, la Città Santa della pace e che in questi giorni è di nuovo diventata teatro di sangue, violenza, sopraffazione e morte».
VEGLIA APERTA AD OGNI FEDE
La veglia è aperta a tutti i giovani della Terra Santa, non solo cristiani. Potranno partecipare anche giovani musulmani e ebrei, «e chiederemo insieme a Dio, Onnipotente e Misericordioso – conclude padre Bashar – di toccare i cuori degli uomini e di liberarli dall’odio, dalla paura e dalla sete di vendetta».