Il nuovo romanzo di Giacomo del trio comico “Aldo, Giovanni e Giacomo” è ambientato nel 2053 nell’aldilàTe lo immagini nelle vesti di Giacomo nel trio di comici “Aldo, Giovanni e Giacomo” perennemente a far ridere il pubblico tra gag, battute, doppi sensi. E poi un giorno, precisamente dal 20 ottobre 2015, te lo ritrovi nelle librerie con un romanzo profondo e spirituale dove la storia di un uomo, Antonio Martignoni, si incrocia con l’aldilà, Dio, il sacerdozio.
I DUBBI ESISTENZIALI DI UN UOMO “NORMALE”
“Al Paradiso è meglio credere” (Mondadori), così si intitola il libro di Giacomo Poretti, indaga tutta una serie di interrogativi che nascono in ogni uomo, non tanto in relazione a chi incontra Dio nella fede e vive nella speranza del Paradiso, ma che riguardano chi non riesce ad arrivare a questo dono, perché troppo debole o fragile, e si chiede se il suo destino è quello di rimanere per sempre «dentro al dolore cieco e soverchiante» (Avvenire, 19 ottobre).
ANTONIO “VIVE” IN PARADISO
La vicenda è al futuro e si svolge nel 2053. Vittima di un incidente stradale dalla dinamica quantomeno grottesca, Antonio Martignoni si ritrova in Paradiso dove, accudito da una bellissima signora in blu ed esaminato da un burocrate celeste con le sembianze di Jean-Paul Sartre, inizia a poco a poco a familiarizzare con la sua nuova ed eterna condizione. Finché la Direzione decide di affidargli un «compito importante»: raccontare per iscritto, in un file Word, la storia della propria vita, che diventerà uno dei «messaggi nella bottiglia» lanciati dal Cielo agli uomini rimasti sulla Terra (L’Altra Pagina, 18 ottobre).
LA VITA IN UN “FILE”
Grazie al fortunoso ritrovamento del file, sepolto in un vecchio computer, apprendiamo che Martignoni, all’età di 36 anni, pensava di farla finita. In preda alla disperazione, aveva intrapreso la sua ultima escursione nelle montagne tanto amate, quando un altro tragico e provvidenziale incidente gli apre una breccia verso il futuro, nella quale si lancia d’istinto: travolto dal desiderio di «spiare Dio da vicino», decide di trascorrere la seconda parte della sua vita come finto prete.
IL FINTO PARROCO
Prima parroco di una sparuta comunità di montanari devoti e turisti ai piedi del Monte Rosa, poi pastore di 3500 anime in una Milano sospesa, surreale, angosciata per la misteriosa sparizione dei propri cittadini più anziani, «don» Antonio vive la sua missione tormentato dal senso di colpa, ma anche animato dalla ferma volontà di non tradire i suoi fedeli. Ma ad un certo punto sarà costretto ad uscire allo scoperto e raccontare la sua vera “identità” con un lieto fine che lasciamo scoprire ai lettori.