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Barack Obama intervista la scrittrice cristiana Marilynne Robinson

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Jaime Septién - Aleteia - pubblicato il 13/10/15
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“Credo che le persone siano immagine di Dio”, gli dice lei, e che la sua espressione più alta sia la democraziaSì, sì, avete letto bene il titolo: il Presidente degli Stati Uniti ha intervistato una scrittrice cristiana. L’incontro, che la prestigiosa rivista The New York Review of Books pubblicherà in due parti, ha avuto luogo nella città di Des Moines, nella Biblioteca Statale dell’Iowa (Stati Uniti).

Si tratta di un’intervista insolita che Barack Obama ha fatto a una delle sue romanziere preferite: la congregazionalista Marilynne Robinson.

Nel numero della rivista che uscirà il 5 novembre, disponibile on-line, è Obama a porre le domande alla Robinson, autrice di romanzi come Home e Gilead e di saggi che coinvolgono quasi sempre il tema della fede e le sfide della società della “paura”. In questa occasione ha risposto con scioltezza al questionario del presidente Obama. Forse la parte più interessante è quella che riguarda la fede in relazione alla democrazia.

Obama scherza con la Robinson dicendo che, fosse per lui, la etichetterebbe non solo come romanziera anche come teologa, dato che si preoccupa molto del pensiero cristiano. La scrittrice ha mostrato di apprezzare questa definizione. Dopo aver elaborato una teoria dell’inclusione e dell’esclusione basata sul cristianesimo riformato dell’Europa, Obama chiede alla Robinson (una presbiteriana convertita alla Chiesa congregazionalista) di dirgli qualcosa su come il suo interesse per il cristianesimo converga con le sue preoccupazioni relative alla democrazia.

“Credo che le persone siano immagine di Dio”, risponde la Robinson. “Non c’è altra alternativa teologicamente rispettabile che non tratti le persone in base a questa prospettiva. Cosa posso dire? Mi sembra che la democrazia sia la conseguenza logica e inevitabile di questo tipo di umanesimo religioso, al più alto livello. E si applica a tutti. È l’immagine umana. Non si tratta di lealtà, tradizione o cose del genere. È l’essere umano che contiene il rispetto, l’amore di Dio”.

– Obama: Ma tu hai combattuto con il fatto che qui, negli Stati Uniti, a volte l’interpretazione cristiana sembra metterci in una posizione di “noi contro loro”, e spesso queste sono le voci che fanno più rumore. Credo anche che sia frustrante per te confrontarti con questo tipo di argomentazioni fragili, nelle versioni liberali in cui tutto va bene…

– Robinson: Sí.

– Obama: Come concili l’idea – per te davvero importante – della fede e la tua preoccupazione affinché la fede venga presa sul serio con il fatto che, almeno nella nostra democrazia e nei dibattiti pubblici, la gente che prende più sul serio la religione a volte sembra anche quella più sospettata di non amare la democrazia?

– Robinson: Non so quanto prendano seriamente la loro fede cristiana, ma se prendi qualcosa molto sul serio sei pronto ad affrontare le difficoltà, a correre rischi. Voglio dire che quando la gente si arma e si schiera contro qualcun altro immaginario non sta prendendo sul serio il cristianesimo. È successo varie volte nella storia del cristianesimo, non c’è dubbio, e anche nelle altre religioni per come le conosciamo.

Il cristianesimo, però, è profondamente contro-intuitivo – “ama il prossimo tuo come te stesso” -, il che credo che propriamente inteso significhi che il tuo prossimo, il tuo vicino, è degno di essere amato come lo sei tu, non che tu sia ora capace di questa sorta di impresa sovrumana. Ma si suppone che tu debba andare controcorrente. Si suppone che sarà difficile. Che sarà una sfida…

 

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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