«Vogliamo far sentire meno soli tutti i cittadini, anche quelli privati della loro libertà personale». Si parte da PerugiaOffrire gratuitamente la propria consulenza e rispondere a quesiti relativi a compravendite di case, mutui, divisioni, testamenti e successioni. Ai richiedenti resta da sostenere la spesa per le tasse inerenti gli atti.
E’ questo lo scopo del protocollo d’intesa appena siglato tra diocesi di Perugia–Città della Pieve e Ainc, l’associazione italiana dei notai cattolici (Redattore Sociale, 29 settembre).
INTESA CON LA DIOCESI
Il progetto “Un notaio per la parrocchia” vedrà alternarsi mensilmente, presso gli uffici della Caritas, i professionisti soci dell’Ainc che operano sul territorio. Il loro servizio sarà destinato a persone in condizione di disagio, sia fisico sia economico, indicate dalla stessa Caritas. Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto da Paolo Giulietti vicario del vescovo e dal presidente notaio Roberto Dante Cogliandro, alla presenza del direttore Caritas Daniela Monni e del delegato regionale dei notai cattolici Marco Galletti.
MANO TESA AI CITTADINI
«Si tratta di un progetto sociale di grande impatto – spiega Galletti – che si sta diffondendo su tutto il territorio nazionale e oggi si arricchisce di un altro importante tassello. In Umbria siamo 64 notai nei distretti di Perugia, Terni, Spoleto e Orvieto. Circa la metà è iscritta all’Ainc e ci consentirà di offrire un buon servizio. Il nostro interesse è assistere i cittadini, tutti, affinché siano in grado di tutelare al meglio i propri interessi; assisterli, renderli parte attiva e decisori consapevoli, sempre. Anche quando si è privati della libertà personale».
SUPPORTO AI DETENUTI
Un aspetto da sottolineare, infatti, è che “Un notaio per la parrocchia” rientra in un progetto più vasto di consulenza notarile gratuita: “Un notaio per le carceri italiane”, promosso ormai da un anno dall’Ainc. In particolare in Umbria il protocollo d’intesa è stato sottoscritto con il carcere “Capanne” di Perugia.
GIUSTIZIA SOCIALE
L’iniziativa si rifà allo spirito delle parole del Papa, schierato in prima linea contro pena di morte, ergastolo e custodia cautelare, e che spesso ha richiamato all’attenzione di tutti sulla necessità di tornare alla dimensione morale della giustizia «che non è strumento di odio sociale, vendetta di classe, strumento di governo politico o d’interesse personale, ma è espressione – sia pur umana – di una più alta giustizia» (uniat.it, 25 febbraio).
NEL SOLCO DI PAPA FRANCESCO
«Le parole del santo Padre – aggiunge ancora Galletti sono state un elemento propulsore e condividiamo la contrarietà della chiesa cattolica sulla pena di morte, nonché la rivisitazione della normativa sull’ergastolo. Come notai cattolici, a noi interessa essere presenti nei luoghi dove, purtroppo, si annidano le difficoltà della società, dove ci sono emarginazione e problematiche di riabilitazione. La nostra presenza cristiana può dare un contributo sotto l’aspetto giuridico».