Il sindaco smentito anche dal suo omologo di Philadelphia deve cercare nell’azione amministrativa la sua forza, non nell’appoggio del PapaCome di consueto al ritorno di un viaggio importante, il Papa dedica del tempo alle domande della stampa al seguito. Tra le domande fatte al Papa, un membro della stampa italiana ha chiesto al pontefice:
Ignazio Marino, il sindaco di Roma, città del Giubileo, ha detto di essere venuto all’incontro delle famiglie di Filadelfia perché invitato da lei…
E il Papa ha precisato: «Io non ho invitato il sindaco Marino, chiaro? E neppure gli organizzatori, ai quali l’ho chiesto, lo hanno invitato. Si professa cattolico, è venuto spontaneamente» (Vatican Insider, 28 settembre).
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A questa affermazione si è scatenato un putiferio politico-mediatico che ha investito il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, che – a sua volta – si è affrettato a dire che lui non aveva mai affermato di essere ospite del Papa, bensì del Sindaco di Philadelphia, una sorta di scambio di cortesia dopo che quest’ultimo era venuto a Roma nei mesi antecedenti all’incontro mondiale delle famiglie.
La risposta di Marino avviene via Facebook con un video dal treno.
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Affermazioni tuttavia che lo stesso Marino aveva confermato a il Messaggero pochi giorni prima della partenza:
«Si tratta di un viaggio brevissimo ma molto importante, in un momento storico per la Chiesa e per gli Stati Uniti: è il primo viaggio di papa Bergoglio negli Usa. Quando a giugno scorso mi è stato riferito che avrebbero avuto piacere della mia presenza in tre appuntamenti del Santo Padre a Philadelphia, ma soprattutto all’incontro con le famiglie, ho detto a monsignor Paglia che sarei stato molto lieto di partecipare all’organizzazione della visita».
Andrà anche a cercare fondi per i monumenti. Non sarebbe più strategico concentrarsi sulle emergenze della Capitale?
«Ho dedicato fino a ora un tempo molto limitato, per la verità, a quest’attività. Proprio perché abbiamo le buche per le strade, i marciapiedi con barriere architettoniche e gli altri problemi, non è pensabile che, in un momento di crisi economica e con un debito di un miliardo lasciato dalla passata amministrazione, possiamo spendere decine di milioni per il nostro patrimonio archeologico e monumentale. Che, però, dobbiamo conservare con grande cura. Peraltro questo viaggio non costa un euro ai romani, essendo ospite della Città di Philadelphia» (22 settembre).
Tuttavia nel frattempo, il quotidiano romano il Tempo ha investigato circa la questione per cui il costo del soggiorno del Sindaco fosse stato a carico della municipalità di Philadelphia:
«Il sindaco Marino e il sindaco di Philadelfia si sono incontrati in Campidoglio a giugno a Roma, e in quella occasione il primo cittadino della Capitale d’Italia era stato in effetti invitato a presenziare alla visita papale dallo stesso sindaco di Philadelphia, Michael Nutter, e dall’arcivescovo Chaput».
Il portavoce non si sottrae però alla richiesta di chiarimenti sulle spese del viaggio e del soggiorno di Marino. «La municipalità di Philadelphia non ha sostenuto alcuna spesa, può darsi che Marino abbia beneficiato dell’ospitalità di qualche amico americano» (29 settembre).
La questione si potrebbe liquidare come una gaffe di Marino e come una risposta molto tranchant da parte del Papa ad una domanda mal posta da parte di un giornalista, eppure la questione relativa non tanto ai costi, ma alle circostanze della presenza del Sindaco potevano essere spiegate meglio senza volersi dare per forza una copertura politica dal Vescovo di Roma o dalla Santa Sede a poche settimane dall’inizio del Giubileo per ovviare ad una debolezza che il Primo Cittadino di Roma sconta in primis nel suo stesso partito, il PD. Tra l’altro, aggiungiamo, in una situazione non facile né per la città di Roma (che ieri ha subito lo stop per diverse ore della Metro A a causa del cedimento di un controsoffitto) né per la percezione di Oltretevere delle qualità gestionali del Sindaco come evidenziato dal quotidiano della Santa Sede, l’Osservatore Romano il 31 luglio scorso.
“Fiumicino – scrive L’Osservatore Romano – è solo la punta dell’iceberg. Dopo Mafia capitale, la crisi dell’Ama e dell’Atac, gli scandali che hanno colpito la pubblica amministrazione — come testimoniato anche dalla relazione del prefetto Gabrielli — e il cambio della terza giunta comunale in poco più di un anno e mezzo, Roma è ormai un caso politico. Lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha parlato ieri — commentando l’incendio all’aeroporto — di una situazione intollerabile” (Aci Stampa, 31 luglio).