Così il Pontefice durante la sua visita alla scuola di Harlem che accoglie i migranti e che fa parte delle “Charities” cattolicheCari bambini,
sono contento di essere qui con vi insieme a tutta questa grande famiglia che vi accompagna. Vedo i vostri insegnanti, gli educatori, i genitori e i parenti. Grazie per l’accoglienza! E chiedo scusa specialmente agli insegnanti perché “rubo” qualche minuto alla lezione.
Mi hanno spiegato che una delle belle caratteristiche di questa scuola è che alcuni alunni vengono da altri luoghi, anche da altri Paesi. Che buona cosa! Anche se non è sempre facile doversi spostare e trovare una nuova casa, nuovi vicini, amici; non è per niente facile. All’inizio può essere un po’ faticoso, vero? Tante volte imparare una nuova lingua, adattarsi a una nuova cultura, un nuovo clima. Quante cose bisogna imparare! Non solo i compiti della scuola.
Il bello è che incontriamo anche nuovi amici, incontriamo persone che ci aprono le porte e ci mostrano la loro tenerezza, la loro amicizia, la loro comprensione, e cercano di aiutarci perché non ci sentiamo estranei. Perché ci sentiamo a casa. E’ importante non solo per voi, ma per le vostre famiglie. In questo modo la scuola diventa una grande famiglia per tutti. Dove insieme alle nostre mamme, papà, nonni, educatori, insegnanti e compagni impariamo ad aiutarci, a condividere quello che c’è di buono in ciascuno, a dare il meglio di noi stessi, a lavorare in gruppo e a perseverare nei nostri obiettivi.
Molto vicino a qui c’è una via molto importante con il nome di una persona che ha fatto tanto bene per gli altri, e che voglio ricordare con voi. Mi riferisco al Pastore Martin Luther King. Egli un giorno disse: “Ho un sogno”. Sognò che tanti bambini, tante persone avrebbero avuto uguaglianza di opportunità. Sognò che tanti bambini come voi avrebbero avuto accesso all’educazione. E’ bello avere dei sogni e poter lottare per essi.
Oggi vogliamo continuare a sognare e “festeggiamo” tutte le opportunità che, tanto a voi quanto a noi grandi, permettono di non perdere la speranza in un mondo migliore, con maggiori possibilità. Ho saputo che uno dei sogni dei vostri genitori, dei vostri educatori è che voi possiate crescere con gioia. E’ sempre molto bello vedere un bambino sorridere. Qui si vede che siete sorridenti: continuate così aiutate a contagiare la gioia a tutte le persone che avete vicino.
Cari bambini, voi avete il diritto di sognare, e mi rallegro molto che possiate trovare i questa scuola, nei vostri amici, nei vostri insegnanti l’appoggio necessario per poterlo fare. Dove ci sono sogni, dove c’è gioia, lì c’è sempre Gesù. Perché Gesù è gioia e vuole aiutarci perché questa gioia duri tutti i giorni.
Prima di lasciarvi vorrei darvi un “compito a casa” – va bene? E’ una richiesta semplice ma molto importante: non dimenticatevi di pregare per me, perché io possa condividere con tante persone la gioia di Gesù. E preghiamo anche perché molti possano godere di questa gioia che avete voi.
Che Dio vi benedica e la Vergine vi protegga.