Lo rivela il New York TimesUna inchiesta del New York Times rivela una sconvolgente realtà di abusi in Afghanistan. A riportarlo è il Corriere della Sera che riferisce come ai soldati statunitensi dislocati in Afghanistan siano stati testimoni di numerosi episodi di violenza sessuale nei confronti dei bambini da parte delle forze di sicurezza locali ma abbiano avuto ordine di ignorare tutto questo.
L’ordine era ignorare
«Durante la notte li sentivamo gridare, ma non potevano far nulla. Non ci era permesso», disse al padre il caporale Gregory Buckley (morto nel 2012 in una base USA), che lo esortò a dirlo ai suoi superiori e che racconta al Nyt: «Mio figlio lo fece, ma loro risposero di volgere lo sguardo dall’altra parte perché faceva parte della cultura locale».
Gli stupri di bambini sono una piaga dilagante in Afghanistan, in particolare tra i comandanti militari che dominano le zone rurali e possono opprimere la popolazione, fa notare il Nyt. La pratica viene chiamata “bacha bazi” (letteralmente “gioco su bambini”: secondo il Nyt i bambini fino a nove anni vengono vestiti da bambine e costretti a danzare per uomini che poi abusano di loro e li tengono come schiavi sessuali. Una pratica diffusa in tutto il paese, ma apertamente praticata nella città di Kandahar) e i soldati e marine americani sono stati istruiti a non intervenire, in alcuni casi neanche quando gli alleati afghani abusavano dei ragazzini nelle basi militari (Corriere della Sera, 21 settembre).
«Il motivo per cui eravamo lì – ha detto Dan Quinn, ex capitano delle forze speciali Usa – era per le terribile cose che sapevamo i talebani facevano contro la popolazione, abusando dei diritti umani» ma, spiega l’ufficiale che che una volta picchiò a sangue un comandante delle milizie sostenute dagli americani che teneva un ragazzino incatenato al letto come “schiavo del sesso” « stavamo dando il potere a persone che commettevano cose peggiori dei talebani, come mi dissero anche gli anziani del villaggio».