La visita di Bergoglio non sembra frenare misure repressive contro i dissidenti politicidi Giorgio Tosatti
La visita del Papa a Cuba non sembra frenare le misure repressive nei confronti della dissidenza, e degli oppositori politici. Secondo il sito CapitolHillCubans, un organo di informazione dei cubani contrari al regime dell’Avana residenti negli Usa, ieri alcuni dissidenti cubani, sono stati invitati ieri pomeriggio, all’ultimo minuto, a salutare papa Francesco nella Nunziatura apostolica della capitale cubana.
Ma secondo quanto riferisce il sito, sarebbe stati arrestati dalla polizia segreta mentre si stavano dirigendo verso la Nunziatura. Fra gli arrestati ci sarebbe Berta Soler, la leader delle Damas in Blanco, insieme a suo marito, Angel Moya, che è noto per essere stato un obiettore di coscienza legato a Amnesty International.
Insieme a loro un’altra nota leader dei diritti umani, Marta Beatriz Roque sarebbe stata fermata dagli agenti. In precedenza secondo quanto affermato da CapitolHillCubans venti appartenenti alle Damas in Blanco e almeno una trentina di attivisti della Union Patriotica Cubana (UnPaCu) sarebbero stati fermati, per impedire loro di partecipare alla messa che papa Francesco celebra a l’Avana.