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Papa Francesco: sono femminista, grazie alle suore

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Aleteia - pubblicato il 17/09/15
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In un incontro con circa 5.000 giovani consacrati riuniti a Roma per il loro convegnoScegliere la vera libertà che viene dallo Spirito e non dalla mondanità, coltivare grandi sogni per Dio, avere un cuore che arde d’amore, ha detto il Santo Padre ai giovani consacrati e consacrate presenti nell’Aula Paolo VI per l’Incontro mondiale che si sta svolgendo in questi giorni. Si è poi rivolto ai consacrati provenienti dall’Iraq e dalla Siria, ricordando i numerosi martiri, che hanno testimoniato la fede fino al dono della vita. Ha poi voluto ringraziare tutte le donne consacrate per la loro testimonianza, donne che non si risparmiano, vere icone della Chiesa-sposa e della sua maternità.

«Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme». È possibile vivere realmente le parole del Salmo 133 – chiede Paul Bere, gesuita, nella sua relazione che apre la giornata dedicata al tema della vita fraterna -? La fraternità è un dono ‘dinamico’ il cui tratto fondamentale è sentirsi responsabili dell’altro. Le parole del salmo esprimono la certezza che l’amore fraterno è possibile, che non c’è bisogno che esso si basi su legami di sangue, di nazionalità o sulla simpatia: la fraternità si costruisce. Se la Chiesa come famiglia di Dio nella molteplicità dei suoi doni vuole un segno visibile di questo mistero rivelato in Cristo Gesù, è la vita consacrata che serve come luce di testimonianza nel quotidiano. «Le persone consacrate diventano, allora, per vocazione, segno concreto della grazia offerta all’umanità di edificare relazioni fraterne» e conclude « il solo modo di vivere la fraternità nella vita consacrata, non sarà forse semplicemente di essere quello che siamo: fratelli e sorelle»?

Di Chiesa-famiglia parla anche Junkal Guevara, RJM, facendo riferimento a Betania, la casa di Marta e Maria e di Lazzaro. L’esperienza della Chiesa unita nell’amicizia di Dio, convocata da Gesù Risorto, è rappresentata da Betania, che non è tanto un luogo geografico, quanto teologico. Dopo la Risurrezione, infatti, nasce una fraternità non fondata da legami di parentela, ma su Gesù Risorto, che rende tutti fratelli. Betania è anche la Chiesa in missione, ‘in uscita’, «la Chiesa che esiste per il mondo, perché c’è e deve esserci salvezza».

 

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