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Se non riconosciamo un musicista famoso come possiamo apprezzare la Bellezza?

LAS VEGAS, NV - MARCH 10: Violinist Joshua Bell performs during the opening night of The Smith Center for the Performing Arts on March 10, 2012 in Las Vegas, Nevada. Ethan Miller/Getty Images for The Smith Center/AFP

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Mirko Testa - Aleteia - pubblicato il 07/09/15
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Un esperimento nella stazione della metropolitana ci dice molto più sulla nostra fede di quanto crediamo

C’era un musicista che suonava in strada all’ingresso della fermata della metropolitana di Washington. Era una mattina fredda, di gennaio. Suonò per quarantacinque minuti. Incominciò con Bach, poi l’Ave Maria di Schubert, quindi musiche di Manuel Ponce, di Massenet e di nuovo Bach. Erano quasi le otto del mattino: era un’ora di punta. Le persone si affrettavano per andare al lavoro. Dopo tre minuti, un uomo di mezza età si accorse del musicista. Rallentò il passo, si fermò alcuni secondi e riprese il cammino. Un minuto dopo, il musicista ricevette il suo primo dollaro. Senza fermarsi, una donna lanciò una banconota nella custodia del violino. Alcuni minuti dopo, un individuo si fermò per qualche istante ad ascoltare, poi uno sguardo all’orologio e via di nuovo di fretta. Chi gli prestò maggiore attenzione fu un piccolo di tre anni circa. Sua madre lo prese e lo tirò a sé, ma il piccolo continuava ad ascoltare il violinista senza staccargli gli occhi di dosso. Alla fine, la madre, un po’ scocciata, lo prese con forza e continuarono a camminare. Il piccolo sempre con la testa girata come magneticamente rapito da quel musicista.

Durante i quarantacinque minuti in cui suonò, ci furono solo sette persone che si fermarono ad ascoltarlo brevemente. In tutto il tempo, riuscì a raccogliere 32 dollari! Nessuno ci fece caso quando il violinista smise di suonare. Nessuno lo applaudì. Tra le circa 1.000 persone che passarono davanti a lui, nessuno lo riconobbe. Nessuno pensò che il violinista fosse Joshua Bell, uno dei migliori musicisti del mondo.

Nella fermata della metropolitana eseguì alcuni tra gli spartiti più difficili che siano mai stati scritti, e tutto questo con uno Stradivari del 1732, valutato 3,5 milioni di dollari! Soltanto tre giorni prima di questo episodio aveva realizzato il tutto esaurito per un suo concerto, con un repertorio simile, alla “Symphony Hall” di Boston, dove il prezzo del biglietto era di 100 dollari! Questa esibizione in incognito, nella stazione della metropolitana, di Joshua Bell, era stata organizzata dal “Washington Post” come test per indagare sulla percezione, il gusto e le priorità della gente.

Ecco, allora, che ci vengono incontro delle domande: se non ci prendiamo il tempo per fermarci e ascoltare, per apprezzare la bellezza, quando uno dei migliori musicisti del mondo sta suonando alcune delle più toccanti melodie mai scritte, come facciamo ad accorgerci della Bellezza che ci sfiora? Come possiamo arrivare a credere realmente?

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