L’appello del pontefice all’Angelus di ieri e le iniziative italiane per non dimenticare il religioso rapito in Siria
All’Angelus di ieri il Papa ha rivolto "un accorato e pressante appello" per la liberazione di padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita rapito due anni fa in Siria. Accanto a lui Francesco ha voluto mettere anche i vescovi ortodossi, in questo suo costante tessere la tela dell’ecumenismo attraverso “il sangue dei martiri”. Per questo Francesco auspica "il rinnovato impegno delle autorità locali e internazionali". Un appello che fa dire che in Vaticano nessuno crede (o vuole credere) che il gesuita italiano sia morto.
Questa opinione è anche quella del giornalista di Gr Rai, vaticanista ed esperto di Medio Oriente oltre che amico personale di padre Paolo Dall’Oglio, Riccardo Cristiano che – assieme ad altri 9 giornalisti – ha voluto dare vita ad una associazione intitolata proprio al religioso da due anni nelle mani dei jihadisti, “Giornalisti amici di padre Dall’Oglio”.
Chi siete e come nasce questa iniziativa?
Riccardo Cristiano: I soci fondatori sono 10, tutti amici di Paolo con cui ci siamo tenuti in contatto dopo il sequestro. L’idea era che fosse necessario fare qualcosa. Per noi è molto importante che ci siano, in questa iniziativa, anche i tre colleghi della rivista Popoli, pubblicazione per la quale Paolo scriveva.
Quali le finalità?
Cristiano: La finalità è il ricordo e l’attualizzazione delle opere e dei discorsi di Paolo Dall’Oglio, perché ci sono delle intuizioni sulle quali riflettere e mettere in opera. Molte cose che sono successe in Siria sono state comprese da Paolo assai prima che accadessero, in primis sulla questione dei profughi siriani e dell’enorme pressione che questa crisi umanitaria avrebbe prodotto in Medio Oriente e sull’Europa. Hanno sequestrato un uomo, non possono sequestrare il suo pensiero
Che ne pensi dell’appello del Papa?
Cristiano: C’è un filo di speranza. La frase “uno stimato religioso” è una espressione bellissima “mi appello alle autorità locali e internazionali” poi è molto interessante come discorso, esiste un qualche canale che può fare qualcosa? Serve per capire se è ancora vivo? La diplomazia vaticana è al lavoro? Parrebbe di sì. Speriamo…
Prossime tappe?
Cristiano: Prossimamente proveremo a pubblicare gli atti di un convegno svoltosi a Marzo, e poi cercare di recuperare il materiale in arabo che Paolo produceva per una sua trasmissione su Orient TV. Presto saremo a Milano dove presenteremo l’associazione e dove un altro pezzo di realtà ecclesiali e culturali si potranno unire. A Roma Sant’Egidio, Civiltà Cattolica e Città Nuova a Milano coinvolgeremo Aggiornamenti Sociali e gli amici di Popoli, poi si vedrà…