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20 errori che non avrei dovuto commettere

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La Opción V - pubblicato il 09/07/15
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La donna che pensa “Io lo cambierò” finisce per cambiare lei, e non in positivo
Anch’io mi sono lasciata trascinare, ho ceduto… e per arrivare a questo ho commesso errore dopo errore!!! Parlarne con voi mi è servito molto, lo tenevo solo per me. Ora ho le idee più chiare e ho il fermo proposito di lasciarmi alle spalle quella relazione distruttiva. Mi fa molto male aver aspettato tanto tempo per porre fine a una relazione del genere, come quelle dalle quali mi sono sempre guardata. È una cosa della quale mi rimprovererò sempre. Non nego di avere molta paura di ricadere, perché lui torna sempre. Ho paura di commettere gli stessi errori. Chiedo a Dio di darmi la forza per rimanere salda in quello che mi sono proposta ora.

Da bambina e da adolescente si può dire che fossi tranquilla. Avevo ben chiaro ciò che volevo. Dicevo sempre che il giorno in cui avessi trovato un fidanzato lo avrei scelto bene. Quando ho iniziato l’università ancora non ero fidanzata, anche se le mie amiche mi presentavano continuamente ragazzi. Volevano a tutti i costi che sapessi cosa voleva dire dare un bacio e molte altre cose.

Commento #1: Non mancheranno mai le amiche che se sei single ti presentano un ragazzo dopo l’altro e ti spingono perché non capiscono che puoi stare sola. Non bisogna affrettarsi solo per accontentare gli altri.

All’università ho conosciuto nuove persone con varie ideologie e religioni. Come a scuola, mi sono trasformata nella “psicologa” del gruppo, quella alla quale tutti chiedono qualche consiglio, che ascolta sempre i problemi degli altri e risolve anche questioni amorose. Davo consigli al riguardo senza che gli altri sapessero che non avevo alcuna esperienza.

Con il tempo mi hanno conosciuta un po’ di più. A un certo punto mi hanno chiesto del mio ragazzo, e sono rimasti sorpresi quando ho detto che non lo avevo. Hanno pensato allora che nel mio passato ci fosse qualche ex che avevo amato molto, motivo per il quale ora non stavo con nessuno. Ho deciso di raccontare che non avevo mai avuto un ragazzo, e credo che sia stato un grande errore.

Errore #1: Dire che sei vergine all’università. Tutti lo sapranno, e ci sono ragazzi per i quali la tua verginità diventa una sfida, un “premio”. Se te lo chiedono, dì che è una cosa che non spetta a loro sapere, non importa se pensano che tu non sia vergine.

C’era un collega della quale la maggior parte delle persone non aveva una buona opinione. Non avevamo grandi rapporti, fino a quando nel quarto semestre ha iniziato ad avvicinarsi di più a me. Sentivo che non era una cattiva persona e che aveva solo bisogno di qualcuno che lo ascoltasse.

Errore #2: Non tener conto dei commenti poco favorevoli. Se un ragazzo ti dice che sei molto buona e che si allontana da te per non farti male, credi che te lo farà. È meglio che si allontani.

Errore #3: Anche se tutti dicono che lo è, “sento che non è una cattiva persona”. “Ha solo bisogno che io lo ascolti” – credi che sarai tu a cambiarlo, a salvarlo. Vediamo un po’ com’è finita quella storia, per capire che è un grande errore pensarla così. Nel semestre successivo quel ragazzo ha iniziato a chiamarmi e a venirmi a trovare. Vivevo da sola perché l’università era lontana da casa mia, e quindi i miei genitori avevano deciso di affittare un appartamento vicino all’università.

Errore #4: Riceverlo nel tuo appartamento da sola pensando che non succederà nulla. È probabile che la prima volta non succeda nulla, ma questo fa continuare le visite, e come vedremo in seguito poi farà sì che accadano delle cose… L’eccessiva fiducia in se stessi e nell’altra persona porta all’imprudenza, che poi si paga a caro prezzo. Stare da sola con un ragazzo in una casa, in una stanza con un letto, prima o poi porterà ad altre cose, perché la tentazione diventa molto forte.

Voleva che gli spiegassi delle cose, ci aiutavamo a vicenda, ma in fondo sapevo che voleva qualcosa di più.

Errore #5: Ingenuità totale! Un appartamento da sola, o la tua stanza, o una stanza d’albergo non è il posto migliore per fare i compiti, “aiutarsi”, vedere un film, conversare… Si tratta solo di un scusa per suscitare fiducia e poi avanzare.

Errore #6: Non fare caso alla tua intuizione che ti dice che l’altro vuole “qualcosa di più”. È come non far caso a un allarme antincendio che inizia a suonare. La tua intuizione è un allarme interiore, e questi allarmi servono per difenderti dal pericolo. Ascoltali!

Poi ha iniziato ad arrivare ubriaco.

Errore #7: Ricevere un uomo ubriaco a casa propria, credendo di essere una “buona samaritana”, o pensando che abbia bisogno di te, o che forse ti ama, e per questo ti cerca in quello stato. Se già riceverlo a casa tua quando sei da sola è un grave errore, questo è peggio.

Ha iniziato a flirtare, ma io lo rimettevo al suo posto. Poi tutto è diventato un gioco che voleva vincere. Non accettava che una ragazzina inesperta non cedesse a lui.

Errore #8: Lui inizia ad avanzare. Il lupo inizia a togliersi il costume da pecora. Andare avanti con lui è il cammino verso la sconfitta definitiva.

Non so come, ma è arrivato il primo bacio, al quale sono seguiti altri.

Errore #9: Lasciare che ti baci. Il bacio risveglia nuove sensazioni, aumenta la fiducia in una persona che non è affidabile. Quando dai un bacio, inizi a volere sempre di più, a poco a poco inizi ad avere bisogno di lui.

Tutto era nuovo per me, e pensavo di poter gestire la situazione.

Errore #10: Mancanza di umiltà. Ti convinci di avere tutto sotto controllo, di essere padrona della situazione. Non è così. Servono grande umiltà e una sana sfiducia in se stessi se si vuole evitare di continuare a commettere errori.

C’erano notti in cui mi sentivo male perché qualcosa dentro di me mi diceva che la cosa non andava bene.

Errore #11: Mettere a tacere la tua coscienza, e andare avanti anche se qualcosa dentro di te ti grida che non stai procedendo sulla retta via.

Sentivo le mie amiche che parlavano dei loro amoretti o dei “fidanzati di una notte” e sono arrivata a pensare che non era sbagliato che lo facessi perché “tutti lo fanno”.

Errore #12: Cercare non solo di mettere a tacere la voce della tua coscienza, ma di giustificarti e di convincere te stessa che in realtà quello che hai fatto va bene perché lo fanno tutti.

A quel punto ho deciso di dare una lezione a quel ragazzo su come trattare le ragazze. Pensavo che lo avrei fatto innamorare.

Errore #13: Questa è una nuova versione dell’errore #3: “Lo cambierò facendolo innamorare di me”. L’errore consiste nel credere che si innamorerà di te permettendogli di baciarti e di avanzare con le carezze. Questo lo farà innamorare solo sempre più del tuo corpo e del piacere che gli dai.

Sono iniziati i baci prolungati, con i quali sono giunte le carezze sempre più audaci. Toccava il mio corpo e mi chiedeva di masturbarlo.

Errore #14: Permettere baci prolungati o appassionati. Sono la porta di ingresso per cose più “forti”.

Errore #15: Non saper dire NO a ciò che ti chiede, forse per paura di perderlo. Cedere alla passione, ai suoi desideri, convincendoti che “non c’è niente di male finché non facciamo sesso”.

Commento #2: Continui a credere di avere il controllo della situazione? O è lui che sa cosa sa facendo e ti sta portando lentamente dove vuole?

Errore #16: Il tuo errore consiste nel voler placare il tuo dolore dicendo a te stessa che “non succederà di nuovo”, senza mettere in atto rimedi radicali.

Commento #3: Il pentimento è come un dolore del cuore. È un dolore interno che ti avverte di una ferita. È un’allerta interiore.

Lui scompariva per qualche settimana, poi tornava e io lo accoglievo di nuovo e non riuscivo a dirgli tutto ciò che mi ero proposta.

Errore #17: Accoglierlo di nuovo dopo che era scomparso. Perdonargli tutto, perché “ora sarà diverso”.

Commento #4: Egli ti controlla e ti domina. Appena ti trovi davanti a lui, dimentichi tutto ciò che avevi progettato di dirgli, sei incapace di dirgli NO. Sa che con te può fare tutto ciò che vuole.

Una volta è arrivato da me quando avevo bevuto un po’ di più a una festa, anche se non ero ubriaca, e ho perso la mia verginità con lui. Avevo 22 anni.

Errore #18: Bere troppo e lasciarlo entrare nel tuo appartamento quando sei sotto l’effetto dell’alcool. L’alcool disinibisce, e quando passa il suo effetto è ormai troppo tardi. Dopo mi sono sentita a pezzi, anche se mi sono alzata e sono andata a lezione come sempre, con un sorriso da un orecchio all’altro come se non fosse successo niente.

Commento #5: Quante donne, sotto quel sorriso, nascondono il danno che fanno loro relazioni simili? 

Quando l’ho incrociato non mi ha neanche guardato, anzi, ha iniziato a dare fastidio ad altre ragazze.

Commento #6: Quando una donna dà qualcosa, anche solo un bacio, spera di essere l’unica, si aspetta qualcosa in cambio, attenzione. È terribile quando il giorno dopo lui neanche ti guarda. Capisci che per lui non ha avuto significato, sei stata solo un’altra conquista.

Sono passati i giorni e mi ha scritto dandomi ordini su ciò che dovevo fare, con chi dovevo parlare o no, ecc. Si sentiva il mio padrone, e la cosa più grave è che ho iniziato a sentire che dovevo fargli caso.

Commento #7: Effetto tipico quando un uomo fa sesso con una donna vergine: si crede il suo padrone.

Sono passati i mesi, è tornato una volta e siamo stati nuovamente insieme.

Errore #19: Riparlare con lui una volta che gli hai detto che è finita. Non ricordare i motivi per i quali hai deciso di porre fine a quel rapporto.

Alla fine ho preso coraggio e ho iniziato ad avere la forza di negarmi. Non nego che ci fossero dei baci, ma erano brevi. Poi lui ha iniziato a dire che mi amava, che tutto quello che c’era stato tra noi era stato molto bello, e io ho iniziato a confondermi, a pensare che fosse amore, ho iniziato a ricordare i nostri incontri e a voler stare con lui, ho iniziato a non pensare a Dio e a credere che Egli approvasse quella relazione.

Commento #8: Tipica manipolazione emotiva e sentimentale, dire alla donna che la si ama. L’unico obiettivo è farla cadere nuovamente.

Ho deciso di parlare con lui per stare insieme da fidanzati, “formalizzando” la relazione.

Errore #20: Credere che la soluzione sia “formalizzare”. Non volerlo lasciar andare è un grave errore, è sbagliato “lottare per quell’amore” quando è dannoso. L’unica soluzione è allontanarsi. Lui diceva che l’amore non esiste e che l’unica cosa che conta è divertirsi. È arrivato perfino a dirmi che dovevo provare a stare con altre persone! Mi odiavo tanto, sono arrivata addirittura a voler morire. Non capivo perché mi fosse successo tutto questo, perché Dio lo avesse permesso, e per il tanto dolore ho iniziato perfino a rinnegare l’amore di Dio.

Commento #9: Tipica reazione immatura: dare a Dio la colpa delle cattive decisioni che si prendono. Dio ti ha avvertito tutto il tempo! Non era stato Lui a mettere in te tutti quegli allarmi? La tua intuizione? La voce della tua coscienza che ti diceva che non era giusto? Il dolore del pentimento? La vergogna? Se nonostante tutto abbiamo deciso di continuare, non è colpa di Dio.

Sentivo di essere un’ipocrita perché tutti avevano un’alta opinione di me, mentre io mi sentivo schifata da me stessa.

Commento #10: La donna si disprezza, si sente sporca, si odia, e la sua autostima crolla. Se non imparerà a perdonarsi e a valorizzarsi pur essendo caduta in basso, si accontenterà di cercare briciole di affetto in ogni ragazzo che incontra. Una cattiva relazione porterà a un’altra cattiva relazione, rinuncerà a cercare un amore vero, perché crederà che non esiste o che non lo merita.

CONCLUSIONE: La donna che pensa “Lo cambierò” finisce per cambiare lei, e non in positivo.

Ho sofferto molto ma mi sono allontanata e ho capito che Dio non mi aveva mai abbandonato, che era stato sempre lì. A poco a poco mi è tornata la voglia di andare avanti. Volevo sempre confessarmi ma non ci riuscivo mai, mi vergognavo troppo, fino a che una volta mi sono decisa. Quel giorno mi sono sentita libera e in pace.

Dio mi ha mostrato la luce in quella terribile oscurità in cui mi trovavo. Mi sono allontanata da quel ragazzo, gli ho detto chiaramente come stavano le cose, gli ho augurato il meglio. Non gli porto rancore. Sto cercando di perdonare me stessa, e questa è la parte più difficile. Ora le cose stanno tornando come prima, perfino molto meglio. Ho finito l’università, sento che tutto va bene, mi sento vicina a Dio e sento che Egli vive in me.

Non nego che ancora piango di notte, ma quelle stesse lacrime mi aiutano a guarire la ferita.

Spero che la mia testimonianza serva a qualcosa. Non commettete i miei stessi errori. Vi esorto a vivere la castità, che non è solo “non fare sesso”, ma molto di più. Inizia con il non ammettere nella nostra vita una persona che sappiamo che non va bene, è far caso ai segni, non avanzare quando la nostra coscienza ci dice che qualcosa non va, rompere finché siamo in tempo, purificare il nostro cuore da ogni egoismo per poter amare ed essere amati davvero.

A.V., 24 anni, Ecuador.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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