Il Pontefice avverte sui rischi della mancanza di lavoro. E una studentessa si appella a lui: per noi è tempo di dure provePapa Francesco parla di "rivoluzione" secondo i dettami del Vangelo. E dialoga sopratutto con le nuove generazioni, con i giovani, ammonendo il governo a fare di più per abbattere la soglia della disoccupazione. E' così che Bergoglio ha conquistato l'Ecuador.
SULLE ORME DI SAN PAOLO
«Siamo fratelli – ha insistito Bergoglio – perché, giustificati dal sangue di Cristo Gesù, siamo passati dalla morte alla vita diventando coeredi della promessa». E rievocando ancora gli ideali del Libertador Simon Bolivar, ha concluso: «Il nostro grido, in questo luogo che ricorda quel primo grido di libertà, attualizza quello di san Paolo: “Guai a me se non annuncio il Vangelo!” è tanto urgente e pressante come quello che manifestava il desiderio d'indipendenza. Ha un fascino simile, lo stesso fuoco che attrae. Siate una testimonianza di comunione fraterna che diventa risplendente!».
FEDE RIVOLUZIONARIA
La fede, ha poi aggiunto, «è sempre rivoluzionaria», l'evangelizzazione «può essere veicolo di sogni e perfino di certe utopie». Ma «il grido di libertà che proruppe duecento anni fa» in Ecuador, considera Francesco, funzionò «solo quando lasciò da parte i personalismi, l’aspirazione ad un’unica autorità, la mancanza di comprensione per altri processi di liberazione con caratteristiche diverse, ma non per questo antagoniste».
SVOLTA SULLA DISOCCUPAZIONE
La stampa colombiana ha focalizzato molto l'attenzione su un'altra svolta "rivoluzionaria" che Bergoglio ha chiesto ai governanti ecuadoriani. Ha discusso della mancanza di lavoro, sottolinenando che la disoccupazione giovanile porta a fenomeni negativi come quelli dei giovani che né studiano, né lavorano o a conseguenze ancora più drammatiche tra essi: dipendenze, depressione, suicidi, "follia sociale" (El Diario, 7 luglio)
UN MALE COMUNE CON L'EUROPA
Papa Francesco Ha insistito non a caso sulla necessità di creare posti di lavoro e crescita economica per tutti. In Europa ha affermato che la disoccupazione raggiunge in alcuni paesi il 40-50% tra i giovani, e tra questi c'è l'Italia. Uno sprone incisivo nei confronti del governo pronunciato davanti ad esponenti della società civile del Paese latino-americano. C'erano anche tanti giovani ad ascoltarli.
L'APPELLO DI CAROLINE
E tra questi, racconta sempre El Diario, che è uno dei principali quotidiani ecuadoriani, Manabi Caroline Jimenez Espinoza, studentessa cattolica ventenne, si è rivolta al Papa chiedendo di pregare per i suoi coetanei, «esposti mai come in questi tempi a dure prove». La studentessa ha evidenziato che non basta una «formazione di qualità», ma lo Stato deve agevolare l'ingresso delle nuove generazioni nel mondo del lavoro con leggi più flessibili.
LO STILE DEL REGNO DI DIO
«Ci sentiamo in grado di andare lontano, di costruire un futuro prospero in una società più giusta e solidale, lo stile del Regno di Dio liberi l'Ecuador», ha aggiunto Caroline, con quel tono "rivoluzionario" ma evangelico che è stato un po' il filo conduttore della visita di Bergoglio.