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Strage di Charleston, un familiare “ti perdono”

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Aleteia - pubblicato il 03/07/15
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“Ti perdono. La mia famiglia ti perdona. Ma vorremmo che tu cogliessi questa opportunità per pentirti. Pentiti. Confessa. Offri la tua vita a colui che conta più di tutti, Cristo”.

Sono le toccanti parole pronunciate al 21enne Dylann Roof da un parente di una delle vittime della strage di Charleston, nella Carolina del Sud (Stati Uniti). Il 17 giugno, Roof ha ucciso 9 persone nella chiesa metodista afroamericana Emmanuel.
 

“Ti perdono. Mi hai tolto qualcosa di molto prezioso. Non potrò parlarle mai più. Non potrò più abbracciarla. Ma ti perdono”, gli ha detto un altro parente di una vittima.

I fedeli si erano riuniti nella chiesa per studiare la scrittura.
 

“Ti abbiamo accolto a braccia aperte mercoledì sera nel nostro studio biblico”, ha aggiunto una donna che era presente alla strage. “Tu hai ucciso alcune delle persone più splendide che io conoscessi. Ogni fibra del mio corpo soffre. Ma come diciamo nello studio biblico, ti vogliamo bene, e possa Dio avere misericordia di te”.

Le nove vittime – tre uomini e sei donne, tra i 26 e gli 87 anni, erano persone a cui chiunque si poteva rivolgere per ricevere una preghiera, hanno detto amici e parenti.
 

Roof ha confessato che attaccando la chiesa voleva scatenare “una guerra razziale”. Probabilmente ha perpetrato la strage sotto l'effetto delle droghe che consuma.

Le parole di perdono pronunciate dai parenti delle sue vittime sono la dimostrazione del fatto che mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù sull'amore per i nemici è difficile ma possibile.

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