Dalle prossime presidenziali ai ruoli chiave ai vertici del Paese, dal ruolo della Chiesa alla Dottrina Sociale, l’avanzata è costanteI cattolici tornano ad avanzare negli Stati Uniti d'America. Basti pensare al folto gruppo di candidati e potenziali candidati alle prossime presidenziali. Andrew Cuomo, Joe Biden e Martin O’Malley fra i democratici. George Pataki, Marco Rubio, Rick Santorum, Chris Christie, Paul Ryan, Jeb Bush e Bobby Jindal fra i repubblicani, hanno in comune la fede nella Chiesa romana (Avvenire, 2 luglio).
Si possono riscontrare quattro ragioni in questa avanzata.
1) AL VERTICE DEL PAESE
È sicuramente un segno che la cultura cattolica, grazie anche a un avanzamento dei suoi aderenti verso gradini più alti della scala socioeconomica Usa, è sempre più parte integrante del tessuto della vita americana, scrive ancora il quotidiano dei vescovi.
Sono cattolici il 27% dei senatori e il 31% dei deputati, il presidente della Camera, il repubblicano John Bohener, e la leader della minoranza democratica Nancy Pelosi. Sono cattolici sei giudici su nove della Corte suprema, il segretario di Stato John Kerry, il capo di gabinetto della Casa Bianca, il direttore della Cia, il numero uno e numero due dell’Fbi, il capo di Stato maggiore delle forze armate, il comandante dei marines, il capo di Stato maggiore dell’aviazione e l’ex consigliere della sicurezza nazionale. Oltre a due quinti dei governatori dei 50 Stati americani.
2) IDEE, RISORSE, FORMAZIONE
La Chiesa appare come l’unica organizzazione affidabile e strutturata in grado di rimpiazzare uno Stato in ritirata e di produrre nelle sue scuole e università di alto livello, sottolinea il quotidiano dei vescovi, una classe dirigente preparata e critica. Quindi una forza con la quale conviene allearsi da un punto di vista del Governo, sfruttando idee e risorse a sua disposizione. Una tendenza che lieviterà ulteriormente non solo nel caso dell’elezione di un presidente cattolico.
3) SUSSIDIARIETA' E SOLIDARIETA'
È indubbia inoltre l’influenza della dottrina sociale della Chiesa nel dibattito in corso sulla disuguaglianza economica negli Stati Uniti e sulla ricerca di un equilibrio tra il bene comune e l’ideale americano dell’individualismo. Colpisce sentire candidati e politici richiamare concetti come la sussidiarietà e la solidarietà sociale o come "il giudizio prudenziale".
4) SPALLA PER I BISOGNOSI
Dopo la recessione, i tagli ai servizi pubblici hanno ceduto in parte alla Chiesa il difficile compito di garantire una rete di sicurezza ai bisognosi, facendone un interlocutore imprescindibile per le amministrazioni locali. Dunque la Chiesa è diventata, attraverso una rete di iniziativa, una valida spalla per le classi povere.
5) MENO VINCOLI PER LA LIBERTA' RELIGIOSA
In una società sempre più secolarizzata e tesa a ridefinire i concetti di matrimonio, dei due sessi e della famiglia, il punto di vista cattolico è diventato più pervasivo nel dibattito politico. La Corte Suprema guidata dal presidente John Roberts, in particolare, ha redatto opinioni che hanno spostato il corpus legislativo americano con piccoli ma costanti passi verso una più ampia interpretazione della libertà religiosa.
I nove giudici, evidenzia ancora Avvenire, hanno stabilito che i funzionari locali possono pronunciare preghiere cristiane all’apertura delle riunioni pubbliche, sostenendo a maggioranza che la pratica non viola la separazione fra Stato e Chiesa.