Su Twitter decine di tweet per parlare di ambiente, povertà e cura del prossimoCon una attività intensisissima (e inedita) del profilo twitter di Papa Francesco, assistiamo quasi ad una breve catechesi a colpi di tweet circa la nuova enciclica (la prima interamente bergogliana) spiegata o per lo meno illustrata sinteticamente dallo stesso Pontefice. In gergo si direbbe un vero e proprio "live blogging" riguardante il documento magisteriale che – rivela l'Osservatore Romano – verrà diffuso con oltre 60 tweet in circa 20 ore di attività.
Se i primi due tweet sono simili, in entrambi ci troviamo di fronte ad un invito: riflettiamo, ascoltiamo il Creato e comprendiamo la sfida che abbiamo di fronte:
Invito tutti a dedicare un momento di riflessione alle sfide che ci troviamo davanti in merito alla cura della nostra casa comune.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
Invito tutti a dedicare un momento di riflessione alle sfide che ci troviamo davanti in merito alla cura della nostra casa comune.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
Il Papa indica subito qual'è la chiave di lettura. Non si tratta di “ecologismo”, ma di riscoprire nelle tematiche ambientali la questione dei poveri, cioé i “preferiti” di Cristo:
C’è una relazione intima tra i poveri e la fragilità del pianeta.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
Il “progresso”, la sua definizione, così come quella di ricchezza e benessere, va rivista, reinterpretata alla luce del Vangelo:
È necessario cercare altri modi di intendere l’economia e il progresso.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
Il Papa ribadisce un pensiero che ha espresso più e più volte circa la bellezza della vita e soprattutto il valore di ciascuna vita anche quelle che il mondo giudica (coi criteri del mondo e non di Dio) “imperfetta”:
Ogni creatura ha un suo proprio valore. #LaudatoSi
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
L’odierna cultura dello scarto ci fa invocare un nuovo stile di vita.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
Chi non ama il fratello, come può amare il Creato senza farne un idolo?
C'è spazio per l'ecumenismo: del resto la casa è di tutti, e il Papa riconosce come le chiese non cattoliche siano arrivate ad una sensibilità ambientale prima della Chiesa cattolica. Omaggia il suo “fratello nella fede” Bartolomeo I:
“Un crimine contro la natura è un crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio” (Patriarca Bartolomeo).
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
Le questioni che riguardano la Terra sono questioni che riguardano il ricco e il povero, il potente e il semplice. Non possiamo scrollare le spalle…
Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti. #LaudatoSi
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
I cambiamenti climatici costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
La terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
Questi problemi sono intimamente legati alla cultura dello scarto.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
Ma è profondamente vero che sono i poveri a pagare i prezzi più salati per le mancate scelte in campo ambientale. I ricchi si fanno più ricchi sfruttando e corrompendo:
Un problema particolarmente serio è quello della qualità dell’acqua disponibile per i poveri. #LaudatoSi
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
Il deterioramento dell’ambiente e quello della società colpiscono in modo speciale i più deboli del pianeta.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
Con una consapevolezza che gli ambientalisti non hanno:
L’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
E avendo anche una parola per chi si ostina a perseguire politiche contro i poveri per "salvare la Terra":
Dobbiamo ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri. #LaudatoSi
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
Incolpare l’incremento demografico e non il consumismo estremo di alcuni, è un modo per non affrontare i problemi.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
C’è un vero “debito ecologico”, soprattutto tra il Nord e il Sud. #LaudatoSi
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
E il richiamo ai paesi ricchi verso le proprie responsabilità ambientali ed economiche. Non si può diventare ricchi per rapina…
È necessario che i Paesi sviluppati contribuiscano a risolvere questo debito limitando il consumo di energia non rinnovabile.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
Non c’è spazio per la globalizzazione dell’indifferenza. #LaudatoSi
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
L’interesse economico arriva molto facilmente a prevalere sul bene comune. #LaudatoSi
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 18 Giugno 2015
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