Nick e Sara Jensen lo scrivono su Facebook, incassando però sdegno e insultiNick e Sara Jensen sono una coppia molto credente. Hanno deciso di divorziare per protesta contro l'apertura del Parlamento federale alle unioni gay.
BATTAGLIA SULLE NOZZE
Il Partito Laburista, che è all'opposizione, ha presentato una proposta di legge che consiste nel sostituire le parole "uomo" e "donna" nella definizione di matrimonio con "due persone". La maggioranza guidata dal premier Nick Abbott ha prima respinto l'ipotesi di un referendum sull'introduzione delle nozze omosessuali e poi temporeggiato sull'intervento del Parlamento (The Indipendent, 28 maggio).
IL "NO" DEI VESCOVI
Di pari passo si è levata con forza la protesta dei vescovi australiani che hanno condannato con fermezza qualsiasi di "allargamento" del matrimonio tradizionale, affermando con nettezza che equiparare le nozze omosessuale a quelle tra uomo e donna “è sbagliato”.
DECIMO ANNIVERSARIO
E' in questo contesto che si è alzata la protesta di Nick e Sara. La loro storia la riporta il quotidiano britannico Metro citando il Canberra City News (12 giugno). Nick e Sara hanno appena festeggiato il loro decimo anniversario di matrimonio. Ma questa unione che appare così felice sembra essere a serio "rischio".
GESTO DI PROTESTA LEGALE
«Se i matrimoni gay dovessero diventare legali in Australia ci separeremo entro la fine di quest'anno», hanno raccontato, aggiungendo che «il nostro sarebbe un gesto di protesta legale, ma siamo convinti che davanti agli occhi di Dio resteremo sempre marito e moglie e come tali continueremo a vivere e a comportarci».
RIDICOLIZZATA L'UNIONE DAVANTI A DIO
Nick, che lavora per un'organizzazione politica cristiana australiana, e Sara sostengono che il matrimonio gay ridicolizzerebbe il senso stesso del matrimonio come unione davanti a Dio tra un uomo e una donna. Una presa di posizione legittima in un contesto mediatico internazionale in cui le posizioni anti-nozze gay non trovano terreno fertile.
I SOCIAL NON GRADISCONO
La dimostrazione sta nel fatto che la coppia ha scritto e sottolineato più volte la sua posizione su Facebook, confermando che se il parlamento approverà i matrimoni gay entro la fine dell'anno si separeranno. La rete non ha apprezzato l'iniziativa dei due e sono stati in molti ad insultarli e accusarli di omofobia (Today.it, 12 giugno). C'è persino chi ha chiesto alla coppia cattolica di scusarsi ufficialmente con la comunità gay per l'articolo. Nel pieno rispetto delle opinioni altrui.