Il pontefice rimase colpito dalla determinazione e dal coraggio di questo 17enne ammalato di distrofia muscolareC’erano anche i fiori di Papa Francesco per l’addio a Michael Di Marco, il giovane di Pinerolo malato di distrofia muscolare, a cui il pontefice aveva telefonato in seguito a una lettera inviata in Vaticano dalla famiglia (La Stampa, 4 giugno).
LE ROSE DI BERGOGLIO
Tre rose bianche inviate dal pontefice come ricordo di quel legame emotivo con il 17enne di Pinerolo. Il suo calvario lo avevo commosso. Un legame nato nel 2013 quando un conoscente di Michael, e della mamma del piccolo, Antonella Scarantino, aveva contattato la Segreteria di Stato della Santa Sede, a cui aveva spiegato la difficile situazione del piccolo (TgCom.it, 14 settembre 2013).
LA TELEFONATA DI FRANCESCO
E sopratutto aveva annunciato il grande desiderio di Micheal: parlare con Papa Francesco. Quel Papa buono che abbraccia i bambini e bacia i malati e che poteva portare una parola di conforto anche al piccolo ammalato. Questo desiderio è stato esaudito: Bergoglio lo ha poi chiamato, invitandolo a venire a Roma. «Non mi sono emozionato molto – ha raccontato un sorridente Micheal – Papa Francesco mi ha messo subito a mio agio, non vedo l'ora di poter mettere questa mia storia su Facebook, per farla sapere a tutti i miei amici» (associazionesantamonica.it).
L'INCONTRO A SAN PIETRO
Subito è scattata una gara di solidarietà e la Croce Verde ha garantito il trasferimento in ambulanza di Micheal in modo da favorirgli un qualsiasi tipo di assistenza durante il viaggio. Nell'ottobre 2013 quell'incontro commovente a Piazza San Pietro con il "suo" Papa Francesco aveva lasciato un segno indelebile nell'allora 15enne di Pinerolo. Aveva accresciuto ancora più la sua voglia di lottare contro una malattia che lo costringeva alla sedia a rotelle e non solo. Spesso le giornate di Micheal erano dolorose.
UN RAGAZZO SPECIALE E CORAGGIOSO
Il peggioramento che ha avuto negli ultimi mesi non è stata che la conseguenza naturale della sua gravissima malattia. Il 30 maggio la notizia della scomparsa in seguito ad una crisi respiratorio. «Michael era un ragazzo speciale: nonostante la malattia degenerativa, non si è mai arreso». Raffaele De Santis, amico e presidente dell'associazione Santa Monica che nel 2013 lo aiutò a incontrare Papa Francesco. «È stato il suo coraggio – aggiunge – a spingerci a lottare per lui» (La Repubblica, 30 maggio).
HA RICEVUTO COMUNIONE E CRESIMA
«La sua forza – prosegue De Santis – ci ha spinto a ottenere per lui e la sua famiglia una casa popolare, un lavoro per il compagno della madre, un ascensore per raggiungere il primo piano. Ha ricevuto la prima comunione e la cresima, è voluto andare a Roma per incontrare il Papa, che ha stupito per la sua forza e determinazione. Ultimamente combatteva dolori fortissimi, causati dall'aggravarsi della malattia».
IL LEGAME CON MONSIGNOR DEBERNARDI
Oltre ai genitori, Michael lascia tre sorelle e due fratelli. Tra i primi a recarsi in ospedale, appena saputo della sua morte, il vescovo di Pinerolo Piergiorgio Debernardi, che in questi ultimi anni aveva conosciuto il ragazzo e gli era stato vicino.