L’enciclica papale sull’ambiente sarà pubblicata a fine giugnoGesuiti e francescani mobilitati negli Stati Uniti contro il riscaldamento globale. Le organizzazioni in campo sarebbero in contatto con i collaboratori di Papa Francesco in vista dell'attesa enciclica sull’ambiente che il pontefice pubblicherà con tutta probabilità entro la fine di giugno.
LA MOBILITAZIONE FRANCESCANA
«E' un momento decisivo, ci stiamo chiedendo quali azioni siano le più efficaci per contrastare i cambiamenti climatici e sensibilizzare l'opinione pubblica su questi temi», ha detto Patrick Carolan, direttore esecutivo del Franciscan Action Network (FAN), organizzazione non-profit con sede a Washington, composto da 150 tra suore francescane, frati, francescani secolari e laici. L'organizzazione è stata creata per affrontare le questioni riguardanti l'ecologia, i diritti umani, la povertà, e pacificazione generale negli Stati Uniti. Il FAN è impegnato nella legislazione per ridurre i gas a effetto serra e mitigare i cambiamenti climatici (Associated Press, 24 maggio)
IL DOCUMENTO CON L'ACCADEMIA DELLE SCIENZE
Carolan era tra i 40 leader cattolici che si sono riuniti a Roma questo mese per una riunione strategica organizzata dal Global Catholic Climate Movement, una rete che riunisce 100 sigle cattoliche che si occupano di temi ambientali. Il Movimento ha stilato lo scorso 28 aprile, un documento congiunto con la Pontificia Accademia delle Scienze, in cui si rilancia l'impegno della religione su temi inerenti l'ambiente e il creato, poiché «doni preziosi» affidati alle «cure» di tutti gli uomini (catholicclimatemovement.global, 28 aprile)
IL FLOP DI LIMA 2014
Al contempo si punta l'indice sul prossimo e decisivo vertice sul clima promosso dall'ONU in programma il 23 dicembre a Parigi, dopo il flop di Lima 2014. In quell'occasione i leader mondiali non hanno raggiunto l'accordo sul riscaldamento globale e sull'abbassamento delle emissioni dei gas serra. «Mi ha deluso la mancanza di coraggio», ha sentenziato proprio Papa Francesco (Ansa, 23 aprile).
I TIMORI DEGLI AMBIENTALISTI CATTOLICI
Il timore reale è che Parigi sia l'ultima spiaggia per evitare quello che nel mondo cattolico e non solo, è percepito devastante: cioè l'innalzamento della temperatura media globale oltre i 2 gradi. «Le proiezioni attuali», si legge nel documento, dicono addirittura che si possa arrivare a «4 gradi o oltre». Ecco perché il pontefice ha deciso di anticipare a giugno la pubblicazione dell'enciclica, ben sei mesi prima del vertice decisivo. E' un modo per farla recepire e iniziare a trattare con i leader mondiali, in particolare di Cina, Stati Uniti, India e Unione Europea, i quattro principali responsabili dell’aumento dei gas serra (greenstyle.it, 22 settembre 2014).
IL CONFRONTO CON LE NAZIONI UNITE
Papa Francesco sottoporrà la "questione ambientale" all'assemblea generale delle Nazioni Unite in programma a New York il 25 settembre e il giorno prima all'attenzione del Congresso Usa. Due appuntamenti decisivi, che saranno anticipati da un'intensa campagna di comunicazione dallo stesso Global Catholic Climate Movement, già in campo con una petizione contro il riscaldamento globale. L’obiettivo è di affiancarla alla lettera del Papa e ad una serie di iniziative, seminari, veglie di preghiere, che saranno promosse dagli ambientalisti negli Stati Uniti tra giugno e dicembre 2015.
LO STUDIO DEI GESUITI
«Negli Usa – ha detto Nancy Tuchman, direttore dell'Istituto di sostenibilità ambientale alla Loyola University di Chicago, l'università dei gesuiti in Michigan – l'argomento clima è molto avvertito tra la gente». L'istituto sta lavorando per raccogliere documenti di 28 collegi gesuiti negli Stati Uniti e dar luogo ad una voce comuni sul cambiamento climatico proprio in vista dell'arrivo del pontefice a settembre (Associated Press, 24 maggio). Inoltre Dan Misleh, direttore del Catholic Climate Covenant, una rete cattolica di advocay, in collaborazione con alcuni vescovi statunitensi sta lavorando a dei sermoni sui temi previsti dall'enciclica che saranno diffusi nelle parrocchie cattoliche americane.
I "RISCHI" PER BERGOGLIO
Sul fronte opposto, però ci sarebbero "gruppi di pressione", advocay, che starebbero sconsigliando al pontefice di esprimersi con vigore di fronte alle Nazioni Unite sul tema del cambiamento climatico. L'Hearthland Institute, think-tank con sede a Chicago, ha inviato il mese a Roma un team per illustrare alla Santa Sede i "riflessi" che potrebbe generare negli Usa l'intervento papale.
DALL'AUSTRALIA ALLE FILIPPINE
Nel resto del mondo, la Catholic Earthcare Australia, l'agenzia di ecologia della Conferenza Episcopale Australiana, si è mobilitata in vista della pubblicazione dell'enciclica e pubblicherà un libro sui temi affrontati dal tema, diffondendolo nelle parrocchie. Nelle Filippine, l'Arcidiocesi di Manila chiede ai vescovi di incoraggiare tutte le parrocchie a suonare le campane quando l'enciclica sarà diffusa, in attesa della cosiddetta "stagione della Creazione", serie di eventi in tutta la diocesi, dedicati alla tutela dell'ambiente e promossi nel mese di settembre.