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Si può ascoltare e utilizzare musica New Age?

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Monsignor Raúl Berzosa - pubblicato il 22/05/15
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C’è molta musica “venduta” come New Age (perfino il canto gregoriano!)1.- La musica fa parte dell'identità del New Age…

Alcuni anni fa, Luis, universitario, mi ha invitato a leggere dei libri su un nuovo paradigma scientifico, quello olonimico; vari adolescenti si interessano e mi interpellano sullo spiritismo, il corpo astrale, i chakra o la reincarnazione; inizio a sentire che siamo in una nuova era, quella dell'Acquario; la mia città si riempie di manifesti su gnosi, esoterismo, scienze occulte o corsi di autorealizzazione promossi da sette e movimenti nuovi di matrice non cristiana.

Sulla TVE 2 [televisione pubblica spagnola, n.d.e.] vanno in onda documentari sulla madre Gaia; in vari monasteri vengono impartiti corsi di zen, yoga e tecniche orientali; in molte riviste si affrontano temi di ecologia profonda, androginia, nuova spiritualità… Anche gente di mezza età ascolta RNE 3 e le nuove musiche presentate da Ramón Trecet; si compra perfino il canto gregoriano di Silos come moda musicale del New Age…

Alla luce di queste esperienze, mi rendo presto conto del fatto che il New Age nasce come una sorta di sensibilità “epocale”, principalmente nei Paesi e nelle Nazioni del cosiddetto Primo Mondo. Oserei definire il New Age (l'“Era dell'Acquario”) una vera bomba a orologeria per le religioni, perché non si tratta solo di un'altra religione, né di un nuovo movimento o di una nuova setta. È una completa “gnosi”, o visione integrale della realtà.

La cosa più grave è che non si scontra con il cristianesimo, né con le religioni in generale, ma si insedia in esse; pur utilizzando lo stesso linguaggio, la stessa spiritualità e gli stessi simboli, dà loro un senso completamente diverso. Eravamo abituati a convivere credenti e non credenti, agnostici e praticanti. Avevamo sentito parlare delle grandi religioni come qualcosa di familiare, ma oggi è nato qualcosa di nuovo. Lo indicano definizioni come channeling, metaphysic centers, terapie rinnovate, meditazione trascendentale, scientology e nuova gnosi, musica “ambientale” (ambient music) o del New Age.

Possiamo riassumere la sensibilità del New Age in cinque tratti:

1.- Olistica e armonica (nella realtà tutto è in interrelazione)
2.- Ecologica (la terra è un essere vivente, Gaia)
3.- Androgina (complementarietà dei sessi)
4.- Mistica (riscopre l'aspetto religioso nella vita quotidiana)
5.- Mondiale o planetaria (la grande e silenziosa cospirazione dei figli dell'Acquario).

2.- Pilastri su cui si basa il New Age

a) Religioni orientali, primitive ed esoteriche; astrologia ed esoterismo.

b) Infrastruttura scientifica: olistica (di fusione); relazionale (non c'è un elemento ultimo); ecologica: tutto in ogni parte e ogni parte nel tutto; livelli di coscienza: cosa-individuo-totalità planetaria.

c) Psicologia umanista: esperienza della seconda nascita o “illuminazione della mente a livelli superiori” (Groff); superamento delle religioni tradizionali.

d) Sviluppo del “potenziale umano” in base alla psicologia profonda dell'autocoscienza, che ci parla di tre mondi: il mondo delle forme (abitudini sociali), il mondo del fondo (centri energetici della macchina umana o karma), il mondo dello sfondo (gradi di consapevolezza ai quali si arriva per meditazione per scoprire l'energia kundalinica).

e) Estetismo musicale: siamo come note del grande spartito dell'ESSERE; abbiamo bisogno di risvegliare in noi “il terzo orecchio”; la musica è denominata, in principio, minimalista, catartica terapeutica. Con chiaro protagonismo della voce umana o di strumenti armonici e armoniosi che unificano la persona (mente-cuore-azioni).

3.- Caratteristiche della musica New Age

Il genere musicale New Age non è uniforme. Offre stili diversi per accompagnare la pratica del rilassamento, dello yoga, del massaggio, della meditazione o della lettura. In genere viene associato all'ecologismo e alla spiritualità.

Le armonie di base nella musica New Age sono in genere sotto forma di “canoni ripetitivi”, alternando strumenti e voce umana, recitando, in fondo, una specie di mantra. A volte acquista protagonismo un basso a forma di drone. Le melodie creano una sensazione o atmosfera “ipnotica”; si usano anche suoni reali della natura (vento, acqua, fuoco…). È una musica che può creare “dipendenza”.

La musica New Age, quando è elettronica, si basa su pads di sintetizzatore sostenuti, o di sequenziatore, con prevalenza di flauti, piano, chitarra acustica e altri strumenti non occidentali. Si utilizza l'elemento digitale per creare strumenti di alta qualità. Gi arrangiamenti vocali si ispirano a melodie celtiche, dei nativi americani, del sanscrito orientale o della musica tibetana, e i testi (o “mantra”) si basano su motivi specificatamente religiosi o su mitologie.

Come avviene in altri campi, circa i gradi di appartenenza o identificazione con il New Age, alcuni musicisti abbracciano apertamente le convinzioni New Age, mentre altri non ritengono che la loro musica appartenga a questa forma di sensibilità anche se è stata catalogata come tale dai discografici, dai negozi o dai programmi radiofonici.

4.- Un po' di storia e alcuni autori…

La musica New Age ha iniziato a diventare popolare negli anni Sessanta-Settanta del Novecento nella sottocultura hippie. In seguito è evoluta come strumento o mezzo di rilassamento e unificazione interiore, con un forte approccio mistico. Il suo obiettivo è raggiungere l'espansione della coscienza e l'introspezione interiore profonda.

Un aspetto che caratterizza in modo particolare questo genere è che la maggior parte dei suoi compositori crea le proprie registrazioni utilizzando quello che si chiama “collegamento New Age”, ovvero ogni opera va unita alla successiva e si relaziona con l'insieme dell'opera di un autore o di vari autori.

Dal 1968 al 1973, musicisti tedeschi come Holger Czukay, Popol Vuh e Tangerine Dream hanno diffuso vari lavori con suoni sperimentali e armonie costruite con strumenti acustici, elettrici ed elettronici. La loro musica, definita “cosmica”, può essere considerata musica ambient o musica New Age in base al punto di vista.

In seguito, nel decennio 1970-1980, Brian Eno ha definito lo stile e gli standard della musica ambient o del New Age. Spiccavano allora Robert Fripp, Jon Hassell, Laraaji, Harold Budd, Cluster e Jah Wobble.

In questo tipo di musica si inseriscono anche la world music, la musica celtica o il minimalismo di Terry Riley o Steve Reich. Altri artisti conosciuti sono Tony Conrad, La Monte Young, David Darling e Daniel Kobialka.

Il peso del jazz si fa notare in Keith Jarrett (nel suo disco The Köln Concert), Ralph Towner (in Blue Sun e Solo Concert), Lyle Mays, George Winston, Michael Hedges, Michael Jones, David Lanz e Liz Story. Mescolati con lo smooth jazz, si trovano gli artisti sotto l'insegna “Windham Hill”: Mark Isham, Andy Summers, William Ackerman, Alex de Grassi, Kristian Schultze, Michael Hedges, Mark Nauseef, Glen Vélez, Rob Wasserman o il gruppo Shadowfax.

Tra i più conosciuti e “autentici” ci sono Arcano, Enya, Kitaro, Keikop Matsui, Mike Oldfield, Ocarina, Vangelis e Yuki Kajiura. Un'annotazione complementare e necessaria: definire in modo nitido certi gruppi o album musicali come “musica propriamente del New Age” può risultare controverso sia per i critici musicali che per gli ascoltatori o gli autori stessi.

5.- Alcuni criteri per ascoltare musica New Age…

In principio, ascoltare musica New Age non è sbagliato o negativo. Può servire per aiutarci nella preghiera, nel rilassamento o nella creazione di un ambiente caldo e adeguato. Le armonie, la non aggressività e l'assenza di stridore delle note e dell'interpretazione vocale favoriscono la sua accoglienza e creano perfino “una sana dipendenza”. Tutto questo in contrasto con i rumori e l'agitazione dell'ambiente naturale e sociale nel quale in genere ci muoviamo.

Neanche i testi New Age sono contrari ai contenuti della fede cristiana, come accade invece con una certa letteratura rock o dell'heavy-metal o punk, che arriva alla blasfemia o ha addirittura un contenuto satanico. I mantra che si ascoltano nella musica New Age sono piuttosto “spirituali generici”, senza essere propriamente né cristiani né anticristiani.

Un'altra realtà è l'utilizzo di questa musica nelle nostre celebrazioni liturgiche, e non per un “effetto negativo”, quando per un effetto “inadeguato” in due direzioni: ogni celebrazione liturgica cristiana richiede il suo testo e la sua musica specifica, e soprattutto, e in secondo luogo, deve creare “comunità”. La musica New Age è indirizzata al benessere individuale, ma una comunità cristiana non è un insieme di personalità individuali, quanto una vera “comunione”. In questo senso, la musica che fanno gruppi come quelli del rinnovamento carismatico cattolico può essere paradigmatica di ciò che è adeguato a livello liturgico.

Riassumendo, non bisogna mai confondere “mediazioni” (utilizzo di una musica) e “fini” (dipendenza e sostegno al New Age), e soprattutto bisogna avere discernimento e “senso pastorale” al momento di servirsi della musica del New Age, che non va demonizzata né benedetta.

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Per ulteriori informazioni, R. BERZOSA MARTÍNEZ, Nueva Era y cristianismo. Entre el diálogo y la ruptura, BAC, Madrid 1998.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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