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Un ex seminarista incontra un prete che aveva abusato di lui

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 13/05/15
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Don Fortunato Di Noto: i traumi sugli abusati sono permanentiMark Murray è un ex seminarista dei Padri veronesi. Dopo aver cercato per decenni di incontrare padre Romano Nardo, il sacerdote che nel 1970 a Mirfield, in Inghilterra, avrebbe più volte abusato sessualmente di lui, ha deciso di bussare alla sua porta. Un incontro che è avvenuto all'interno della Casa dei padri Comboniani di Verona. Il sacerdote ha risposto così all'ex seminarista: "Chiedo scusa al Signore se ho sbagliato" (La Repubblica, 13 maggio)
 

PRATICHE SADOMASO
Stando a quanto riferito daThe Guardian (novembre 2014), padre Nardo avrebbe compiuto gli abusi nei confronti di undici seminaristi insieme ad altri sacerdoti dello stesso Ordine. Queste vittime sono state risarcite dai Comboniani per un ammontare di 120mila sterline. Murray, in particolare, era stato costretto da Nardo a spogliarsi e masturbarsi in sua presenza. Il padre comboniano avrebbe anche compiuto atti sadomaso sull'ex seminarista, fino ad incidere con le unghie il petto del giovane, allora 17enne, come per segnare una croce. "Il dolore", Nardo gli avrebbe detto: "ti porta più vicino a Dio".

LA DEPRESSIONE E IL BLOG
Murray dopo gli abusi, scrive il quotidiano on line britannico The Press (novembre 2014), ha avuto seri problemi psichiatrici. E' caduto nel vortice dell'alcool e degli psicofarmaci. Ha pensato più volte al suicidio, ed è stato il primo tra gli undici ex seminaristi a denunciare la sua vicenda fondando il blog veronafathersmirfield.com

I NUMERI DELLA PEDOPORNOGRAFIA
«Una riflessione breve e profondamente drammatica», taglia corto ad Aleteia don Fortunato Di Noto, fondatore dell'associazione Meter, che si batte contro la pedopornografia. «Se ci atteniamo al report Meter 2014 – evidenzia – dove sono stati denunciati circa 600.000 video e foto pedopornografiche con circa 400.000 mila bambini coinvolti (sotto i 12 anni), il numero degli abusatori impressiona ed è un vero e proprio scandalo. Un vero e proprio crimine. Una situazione drammatica per le vittime che hanno subito abusi e che non hanno mai avuto qualcuno che li aiutasse a denunciare, ad avere giustizia a ricevere perdono». 

INTOLLERABILE IL COINVOLGIMENTO DEI SACERDOTI
Nessuna categoria sociale esclusa, aggiunge don Fortunato, «e quando si tratta di sacerdoti e religiosi a me che sono sacerdote questa cosa inquieta, angoscia, disturba e non posso tollerare molto, per amore di chi ha avuto devastata la vita e per amore alla tolleranza zero verso chi non può – se accertati i fatti – svolgere questo dono grande che è il sacerdozio». 

IL GESTO DI MURRAY
«Ecco, quindi – dice riferendosi al caso Murray – che c'è chi, anche a distanza di anni, vuole almeno ricevere un gesto sanante, un dire “ti chiedo perdono” e non solo “chiedo perdono al Signore”, dato che il Signore si rende ancora “carne” nel fratello ferito, abusato, dimenticato. Forse mai creduto, forse lasciato ad assumersi colpe che non sono proprie. Un rischio c’è e rimane sempre: non prendere sul serio quello che realmente accade ai piccoli».  

I TRAUMI DELLA PERVERSIONE PEDOFIILA
La perversione pedofila, sempre lucida e determinata, consapevole e devastante, conclude il fondatore di Meter, «provoca traumi psicologici e fisici. Permanenti. Che si sappia. Ecco perché le vittime desiderano giustizia e perdono. Guarigione e riparazione. Consapevoli che le ferite permangono, visibili agli occhi di chi ama e guarda chi è stato offeso. Già, vero è quel “guardami”».

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