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Dai vescovi della Svizzera una svolta su Santa Famiglia, omosessuali e divorziati risposati

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 12/05/15
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Il documento della Conferenza Episcopale è orientato sulle risposte dei fedeli ai questionari diffusi in vista del Sinodo. Da Germania e Ungheria frenata sulle apertureModello tradizionale della Santa Famiglia, persone omosessuali, Misericordia e fede. Nel documento della Conferenza Episcopale in Svizzera che raccoglie le risposte al questionario sulla famiglia diffuso tra i fedeli dopo il Sinodo straordinario dello scorso autunno, emerge una sostanziale compattezza nell'opinione pubblica dei cattolici dei vari cantoni, che, pur con gli ovvi distinguo del caso, sembrano esprimere esigenze e desideri condivisi (Il Giornale, 12 maggio).

"NUOVA" SANTA FAMIGLIA
Dall'analisi del documento, i fedeli chiedono una riflessione ampia al prossimo Sinodo di ottobre, cominciare dalla Santa Famiglia, che, secondo i fedeli svizzeri, non è più attuale né corrisponde ai desideri e alle aspettative dei fedeli. Che invece cercano e trovano un approccio "bottom-up", che parta dal basso e dalla concretezza della vita quotidiana.

CHIESA E PERSONE OMOSESSUALI
Anche in merito alle persone omosessuali, prosegue Il Giornale, i fedeli svizzeri mostrano di non comprendere perché la Chiesa li tratti come "persone particolarmente bisognose d'aiuto" e anzi di desiderare che le loro relazioni vengano "benedette" dalle gerarchie senza che venga loro imposta una castità ormai considerata "pretesa irrealistica e crudele". Punto di partenza non è più la Bibbia, ma "il proprio ambito di esperienza e percezione soggettivo".

SACRAMENTI AI DIVORZIATI RISPOSATI
Inoltre, si legge ancora nel documento, “occorre finirla con l’esclusione dai sacramenti dei divorziati risposati; i motivi di rottura d’un matrimonio sono troppo complessi perché si possa ancora ammettere la punizione globale inflitta dalla chiesa in caso di nuove nozze" (Il Foglio, 12 maggio).

PIU' VICINANZA ALLE REALTA' LOCALI
I fedeli, aggiunge ancora Il Giornale, "danno prova di grande fiducia nella misericordia di Dio, ma spesso rimproverano alla Chiesa di nuocere con la sua prassi a questa fede". Spesso ottengono dalle parrocchie e dagli strati più bassi del clero "una testimonianza di fede più veritiera di quanto previsto dal diritto canonico", e in definitiva risposte più adatte ad affrontare sfide e problemi della vita quotidiana. In definitiva, si aspettano che anche i vertici della Chiesa comprendano e apprezzino le diverse realtà.

LA "FRENATA" DI MARX
Una riflessione quella svizzera che appare lontana dalle recenti posizioni dei presuli di Germania e Ungheria. Quelli tedeschi, come scrive Il Foglio, decisi a non rivoluzionare la morale sessuale cattolica – “noi non siamo una filiale di Roma”, aveva fatto sapere il cardinale Reinhard Marx, capo dei vescovi tedeschi e pronto ad andare per conto suo a prescindere dalle risultanze sinodali.

LA RIFLESSIONE DI ERDO
Il cardinale di Budapest Peter Erdo ha detto che i temi al centro del Sinodo “sono questioni che vanno affrontate con precisione, con un grande senso di fedeltà alla tradizione e una grande sensibilità verso le possibilità che stanno dentro l’eredità teologica e istituzionale”, Va precisato che Erdo lo scorso ottobre prese pubblicamente le distanze dalla relatio post disceptationem da lui stesso firmata (ma non scritta) che annunciava svolte radicali su divorziati e risposati, omosessuali, comunione spirituale e sacramentale.

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