Dove ora ci sono elementi religiosi c’erano un padiglione per la disinfestazione, un allevamento di conigli, l’orto e il postriboloMettere piede a Dachau è addentrarsi nella desolazione. Sono stati appena celebrati i 70 anni della liberazione di questo campo di concentramento, il primo costruito nella Germania nazista. Si trova in Baviera in un luogo nel quale oggi ci sono dei monumenti religiosi e perfino un convento di carmelitane. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha visitato domenica il campo, incontrando alcuni sopravvissuti e mettendo in guardia contro i rigurgiti totalitari in Europa.
Dachau è anche un simbolo del ricordo e della riconciliazione. Il visitatore si trova di fronte a monumenti commemorativi di varie religioni in uno dei luoghi che hanno fatto esclamare “Dov'era Dio?”
Gli edifici che esistevano all'epoca non ci sono più. Dove ora ci sono elementi religiosi c'erano un padiglione per la disinfestazione, un allevamento di conigli, l'orto e il postribolo, dove le donne che provenivano dal campo di concentramento di Ravensbrück erano costrette a diventare schiave sessuali dei nazisti.
Cappella dell'Agonia di Cristo
Se si visita il campo alle tre del pomeriggio, la campana che si sente oggi a Dachau proviene da questa cappella. È situata nell'asse centrale della strada del campo e si tratta del primo monumento religioso, eretto nel 1960 su iniziativa dell'ex prigioniero e poi vescovo di Monaco Johannes Neuhäusler. La cappella è stata consacrata il 5 agosto 1960 nel contesto del Congresso Eucaristico Mondiale.
L'edificio è un cubo aperto, che per l'architetto Josef Wiedemann simboleggia la liberazione dalla schiavitù da parte di Cristo. Di fronte si trova la campana commemorativa, donata da sopravvissuti austriaci e che riporta l'iscrizione “In fedele memoria dei nostri compagni di tutte le Nazioni morti. I sacerdoti e laici austriaci a Dachau”.
Tutti i giorni, alle tre del pomeriggio (ora della morte di Cristo), la campana suona. La cappella è aperta ogni giorno. Il primo venerdì di ogni mese, alle 14.30 viene celebrata una Messa.
Convento delle Carmelitane del Preziosissimo Sangue
È stato inaugurato nel 1964 da Josef Wiedemann. Attualmente vi vivono 21 religiose e si trova in Römerstraße 91. Vi si può assistere alla Messa alle 9.00 della domenica.
Le monache ritengono che il loro compito in questo luogo di sofferenza e crudeltà sia quello di vivere nella contemplazione e di pregare per la riconciliazione e la pace.
Al convento si accede attraverso l'entrata sotto l'antica torre di vigilanza a nord. Il chiostro è disegnato a forma di croce. La cappella del convento, un luogo di silenzio e raccoglimento, è aperta al pubblico tutti i giorni.
Chiesa evangelica della riconciliazione
Si trova a sinistra della cappella cattolica dell'Agonia di Cristo, ed è stata eretta su iniziativa di ex prigionieri del campo e consacrata dal pastore Martin Niemöller, un ex prigioniero speciale, il 30 aprile 1967.
Il suo architetto è Helmut Strifler. È un curioso edificio sotterraneo, e per entrare si scende una scala arrivando a un cortile interno, illuminato. Luce e oscurità sono al centro di questo tempio cristiano.
Monumento commemorativo ebraico
Anche questo edificio religioso si trova accanto alla cappella dell'Agonia di Cristo. È stato consacrato il 7 maggio 1967. L'architetto, Zvi Guttmann, aveva progettato una struttura più grande, ma durante la costruzione è stata ridotta a tre quarti delle dimensioni originarie.
La struttura è di basalto nero e scende come una rampa. Nel punto più basso, tuttavia, filtra la luce attraverso un'apertura sul tetto.
La costruzione è coronata da una menorah (candelabro) di marmo proveniente da Israele. La ringhiera è una riminiscenza del filo spinato onnipresente nel campo di concentramento, che insieme alla rampa dà all'edificio un simbolismo che ricorda lo sterminio degli ebrei.
Cappella ortodossa russa
Non manca una cappella ortodossa. È dedicata alla risurrezione ed è più recente, essendo stata consacrata il 29 aprile 1995. Ha forma ottagonale ed è fatta di tavole di legno. È situata su una collina formata in parte con terra proveniente dall'ex Unione Sovietica. Al suo interno si trova Cristo risorto che fa uscire i prigionieri del campo dalle baracche e li dirige alla porta aperta dagli angeli.
Questi edifici segnano una nuova era di riconciliazione in un campo tristemente inaugurato il 20 marzo 1933 da Heinrich Himmler, all'epoca capo delle SS e capo della polizia di Monaco.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]