La promessa di papa Francesco alle Madri di Plaza de Mayo diventa ancora più concretaPapa Francesco ha ordinato lo scorso anno di aprire gli archivi del Vaticano relativi alla dittatura militare argentina (1976-1983). Ora il nuovo passo è la sistematizzazione e digitalizzazione della documentazione, una misura che potrebbe aiutare le famiglie di migliaia di vittime del regime militare a scoprire il destino dei propri cari.
“Questo è il desiderio del papa, per cui ha chiesto alla Segreteria di Stato di incaricarsi di questo fatto. Il lavoro è già iniziato con la declassificazione degli archivi del Vaticano collegati alla dittatura argentina”, ha dichiarato monsignor Guillermo Karcher a Radio América di Buenos Aires il 27 aprile.
Monsignor Karcher ha confermato che l'obiettivo “è portare alla luce molte situazioni rimaste senza spiegazione”.
Il presule argentino, stretto collaboratore di papa Francesco, ha reso noto che il lavoro “richiederà del tempo” visto che l'apertura di questi documenti è un “lavoro molto serio, che consiste nel mettere in ordine tutto quello che è l'archivio vaticano perché si compia una ricerca e si possa aiutare molta gente”.
La settimana scorsa, monsignor Giuseppe Laterza, officiale della Segreteria di Stato, ha incontrato Lita Boitano, 83 anni, presidente dell'organismo per i diritti umani “Familiari di desaparecidos e detenuti per ragioni politiche” e soprattutto madre di due ragazzi (Miguel Ángel e Adriana Silvia) dei quali non si sa nulla dal 1976, non appena iniziò la dittatura militare.
Monsignor Laterza ha confermato che la Santa Sede sta preparando l'apertura totale dell'archivio delle denunce sui desaparecidos durante la dittatura presso il Vaticano e la Chiesa argentina.
La signora Boitano, leader storico delle Madri di Plaza de Mayo, è stata ricevuta da papa Francesco. “Ho chiesto a Francesco se la Chiesa poteva compiere un'autocritica e aprire i suoi archivi in relazione alla dittature. Mi ha detto che stanno preparando la documentazione sul tema”, ha segnalato in alcune dichiarazioni a Radio Del Plata.
Nell'incontro con la Boitano, monsignor Laterza ha assicurato alle vittime della dittatura che “è terminata la raccolta del materiale ed esiste un sistema per scannerizzarlo e digitalizzarlo”, e che “entro un anno potrebbe essere accessibile a chi lo richieda”.
Nel frattempo, Laterza si è impegnato a parlare con il segretario generale dell'episcopato argentino, il vescovo di Chascomús Carlos Malfa, perché riceva i familiari e tratti la questione.
In realtà la notizia ha vari precedenti fin dall'inizio del pontificato. In varie occasioni, papa Francesco ha manifestato la propria intenzione di aprire gli archivi del Vaticano per sapere la verità sulla dittatura militare argentina e altri casi storici contro la dignità umana.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]