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Il 3 maggio la giornata contro la violenza sui bambini

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Pontificio Consiglio Giustizia e Pace - pubblicato il 22/04/15
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L’iniziativa di Meter è sostenuta da Pontificio Consiglio della Giustizia e della PaceIl Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace coglie l’occasione della XIX giornata dei bambini vittime della violenza, dello sfruttamento, dell’indifferenza, contro la pedofilia, promossa dall’associazione Meter il 3 maggio 2015, per invitare ciascuno a meditare queste parole del Santo Padre «chi siamo noi davanti a Gesù Bambino? Chi siamo noi davanti ai bambini di oggi? Siamo come Maria e Giuseppe, che accolgono Gesù e se ne prendono cura con amore materno e paterno? O siamo come Erode, che vuole eliminarlo? Siamo come i pastori, che vanno in fretta, si inginocchiano per adorarlo e offrono i loro umili doni? Oppure siamo indifferenti? Siamo forse retorici e pietisti, persone che sfruttano le immagini dei bambini poveri a scopo di lucro? Siamo capaci di stare accanto a loro, di “perdere tempo” con loro? Sappiamo ascoltarli, custodirli, pregare per loro e con loro? O li trascuriamo, per occuparci dei nostri interessi?» (Omelia a Bethlehem, 25 maggio 2014).

Sono ancora drammaticamente troppo numerose quelle situazioni in cui i bambini vengono sacrificati (l’espianto di organi, l’aborto, l’infanticidio spesso in ragione del sesso…), trattati come merce e venduti come schiavi, prostituiti e usati nella pedopornografia, arruolati come soldati o per lavori pericolosi e faticosi, reclutati da reti criminali.
Sono, insomma, privati di quegli elementi necessari per il loro sviluppo armonioso e integrale.

La fondamentale importanza dei diritti dei bambini è stata ripetutamente ribadita dai Pontefici e dalla diplomazia della Santa Sede. È necessario impegnarsi in tutti i settori (legislativo, educativo, culturale, economico,…), a tutti i livelli competenti e in tutti i Paesi a tutela dell’infanzia, a tutela del diritto di ogni bambina e ogni bambino agli elementi necessari per il proprio sviluppo armonioso e integrale.

Fra questi elementi si segnalano: crescere in una famiglia aperta alla vita, in cui sperimentare relazioni di reciprocità basate sulla gratuità e sul dono; l’alimentazione in quantità e qualità adeguate; vivere in un ambiente sano e disporre di una abitazione, di vestiti, di assistenza medica, di educazione e progressivamente di istruzione destinate a strutturare la capacità di discernimento e ad agevolare l’inserimento nel contesto sociale, politico ed economico locale; la difesa dalle aggressioni fisiche o ideologiche, così come dai contenuti osceni, macabri e destabilizzanti che si moltiplicano in Internet; l’accesso alla cultura e allo svago; l’accompagnamento verso la ricerca di senso nella propria vita e della verità, con un’apertura alla vita spirituale.

Ovunque ciò non sia garantito, l’indifferenza non è accettabile.

QUI L'ORIGINALE

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