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L’ISIS distrugge la voce del campo profughi di Yarmouk

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Roberta Sciamplicotti - Aleteia - pubblicato il 21/04/15
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Brucia gli strumenti del pianista Ayham al-Ahmad, ma lui continua a suonare sui tettiLa lotta senza quartiere dell'ISIS a ogni espressione culturale continua. Dopo la distruzione di preziosissimi siti archeologici, è la volta degli strumenti musicali, e a farne le spese è stato Ayham al-Ahmad, il pianista che allietava la vita ormai quasi allo stremo del campo profughi siriano di Yarmouk.
 

Il weekend scorso, infatti, i militanti dello Stato Islamico hanno dato alle fiamme il pianoforte di Ayham, che tuttavia non si è perso d'animo e continua a suonare sui tetti delle case distrutte.

Ayham suonava non potendo sopportare che “le uniche note udibili a Yarmouk, periferia sud di Damasco, fossero quelle dei bombardamenti aerei e delle raffiche dei fucili automatici” (Huffington Post, 19 aprile).

Il campo di Yarmouk è da oltre un anno assediato dalle truppe del regime siriano dopo l'ingresso dei miliziani jihadisti, che da due settimane ne controllano una parte. Quando l'ISIS è entrato in forze nel campo tre settimane fa, Ayham e gli altri 15.000 civili rimasti a Yarmouk potevano solo sperare di sopravvivere.

Con la sua musica, Ayham, ultimo membro della Yarmouk Youth Band a vivere ancora nel campo, dava voce alla sofferenza dei residenti di Yarmouk. Fonti locali hanno rivelato che venerdì il musicista palestinese avevano cercato con alcuni amici di spostare alcuni dei suoi strumenti fuori dal campo per portarli in una vicina città siriana perché correvano il rischio di essere distrutti dai bombardamenti dell'esercito siriano (LiveLeak, 20 aprile).

Ora è l'ennesimo esempio di precarietà e di vita sospesa tra le macerie:

Mentre cercavano di uscire dal campo, Ayham e i suoi amici hanno raggiunto un posto di blocco presidiato dagli islamisti, apparentemente di Jabhat al-Nusra, con un camion che conteneva gli strumenti. Dopo un interrogatorio sul contenuto del camion, gli islamisti lo hanno cosparso di benzina e hanno bruciato gli strumenti, che valevano circa due milioni di libbre siriane, poco meno di 25.000 euro.

“La musica è proibita, ma quello che ci fanno no”, hanno commentato le fonti locali.

Quando Ayham e i suoi amici sono tornati, hanno riferito fonti di Yarmouk, hanno chiuso il negozio di musica del ragazzo per paura che diventasse bersaglio di attacchi.

“La situazione sta iniziando a terrorizzarci”, hanno affermato le fonti, aggiungendo che vogliono tuttavia continuare a suonare “per far sì che i militanti islamici non portino via la voce del campo. Combatteremo per usare la musica per diffondere la parola della sofferenza nel campo”.

L'episodio è stato riportato dai media all'interno del campo e da quelli affiliati all'opposizione siriana, ma non ha potuto essere verificato in modo indipendente.

Un sito dell'opposizione siriana ha affermato che i criminali dietro l'incendio degli strumenti sono membri del campo che si sono uniti allo Stato Islamico. Una fonte locale ha riferito che due mesi fa uomini di al-Nusra avevano avvertito il gruppo musicale di non suonare in strada, dicendo che la prossima volta non avrebbero dimostrato alcuna pietà.

Ayham, nato e cresciuto nel campo di Yarmouk, ha iniziato a suonare il pianoforte a cinque anni. 

In un'intervista dello scorso anno, aveva raccontato “il silenzio e l'assenza di vita” di Yarmouk, situato 8 chilometri a sud di Damasco, denunciando “epidemie che si diffondono e assenza di acqua, cibo, medicinali ed elettricità” (Now, 1° agosto 2014), per non parlare degli attacchi delle forze del regime, dei raid aerei, degli ingenti bombardamenti su edifici civili e del fatto che medici e operatori sanitari venivano presi di mira.

Per Philip Luther, direttore del programma per il Medio Oriente e l'Africa del Nord di Amnesty International, le truppe siriane stanno riducendo alla fame i civili come arma di guerra. In una dichiarazione del marzo 2014, ha dichiarato che “gli atroci resoconti di famiglie che devono ricorrere a mangiare cani e gatti e di civili attaccati dai cecchini mentre vanno in cercadi cibo sono diventati dettagli fin troppo familiari della storia dell'orrore che si è materializzata a Yarmouk”.

In questa situazione a dir poco drammatica, Ayham aveva spostato il proprio pianoforte in strada “per ridare un po' di speranza al campo”.Prima che l'ISIS gli bruciasse il pianoforte, con il suo strumento era un'oasi di normalità in un campo devastato ma Ayham non si arrende.

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