Cronologia dalla sua sepoltura al “Davvero il Signore è risorto”Nelle prime ore della prima Domenica di Pasqua, ha iniziato a circolare la notizia che Gesù era vivo ed era stato visto. Gli apostoli all'inizio non hanno creduto a questi resoconti, o quantomeno ne hanno dubitato. Hanno scartato varie informazioni fornite da uomini e donne, ma all'improvviso quella sera c'è stato un cambiamento, una dichiarazione da parte degli apostoli per la quale il Signore era davvero risorto. Cosa ha provocato questo cambiamento? Lo vedremo tra poco. In primo luogo, però, consideriamo i primi resoconti della resurrezione e come siano stati ampiamente ignorati:
1. Le donne che vanno alla tomba la scoprono vuota (Mt 28, 6; Mc 16, 6; Lc 24, 5; Gv 20, 2).
Il Vangelo di Giovanni, che è il più specifico, indica che Maria Maddalena è andata direttamente da Pietro e Giovanni, parlando con ansia non della resurrezione, ma di un corpo rubato. Pietro e Giovanni sono corsi alla tomba per indagare. Nel frattempo, le altre donne hanno avuto una visione di angeli che hanno dichiarato che Gesù era risorto e hanno detto loro di informare gli apostoli. Le donne sono andate a farlo. È la prima prova della resurrezione, anche se il Signore risorto doveva ancora apparire.
2. Giovanni vede e crede.
Pietro e Giovanni arrivano alla tomba dopo che le donne se ne sono già andate. Vedono solo la tomba vuota, ma è stato chiaramente dovuto non a ladri di tombe, visto che i costosi teli giacciono lì. La reazione di Pietro non è registrata, ma il testo dice che Giovanni vide (i teli della sepoltura) “e credette” (Gv 20, 8). Cos'abbia creduto esattamente non è chiaro. Ha creduto a ciò che Maria aveva detto loro? O il testo intende che era arrivato a credere che Gesù fosse risorto? Non è chiaro, ma supponiamo che fosse arrivato a credere che Gesù era risorto. Il fatto che uno degli apostoli (uno dei primi vescovi) creda che Cristo è risorto significa che la Chiesa ora lo crede ufficialmente? Sembrerebbe di no. Per quello bisognerà aspettare le ore successive di quella giornata. A quel punto, Pietro e Giovanni lasciano la tomba.
3. Maria Maddalena aveva seguito Pietro e Giovanni alla tomba, e dopo che se ne vanno Gesù le appare.
È la prima apparizione del Cristo risorto. Questa apparizione significa che la Chiesa crede ufficialmente che Gesù sia risorto? Sembrerebbe di no. Per quello bisognerà aspettare la fine di quella giornata. La Scrittura testimonia che Gesù è apparso altrove alle altre donne che erano andate alla tomba, ma che quando Maria Maddalena e le altre donne hanno riferito le sue apparizioni gli apostoli non ci hanno creduto (Mc 16, 11; Lc 24, 11). Anche se siamo davanti a delle apparizioni, quindi, non possiamo ancora dire che ci sia una dichiarazione ufficiale da parte della Chiesa che Cristo è davvero risorto.
4. Quel pomeriggio, Gesù appare a due discepoli (non apostoli) che stanno andando ad Emmaus.
Al termine di quell'apparizione, i due uomini corrono a riferirlo agli apostoli, che ancora una volta non ci credono (Mc 16, 13). Ci sono state quindi almeno tre apparizioni ma nessuna accettazione ufficiale da parte dei leader della Chiesa (gli apostoli) che ci sia qualche verità in esse.
Quando è accaduto che la resurrezione è diventata la dichiarazione ufficiale della Chiesa delle origini?
Finora queste storie sono state respinte dagli apostoli come fantasiose o del tutto false. Anche la possibile convinzione di uno di loro (Giovanni) non è bastata a provocare una dichiarazione ufficiale della Chiesa delle origini.
Cosa ha provocato il cambiamento?
Sembrerebbe che dopo il resoconto dei discepoli che tornavano da Emmaus Pietro sia uscito, forse per una passeggiata. Secondo sia Paolo (1 Cor 15, 5) che Luca (Lc 24, 34), il Signore risorto è apparso allora a Pietro privatamente, prima di rendersi noto a qualsiasi altro apostolo. Pietro riferisce l'apparizione di Gesù agli altri ed è a questo punto che la resurrezione passa da essere messa in dubbio a divenire la dichiarazione ufficiale della comunità, della Chiesa. La dichiarazione ufficiale è formulata in questo modo:
“Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone” (Lc 24, 34)
La resurrezione è ora ufficialmente dichiarata. Notiamo la parola “davvero”. È ora un fatto ufficialmente attestato che Gesù è risorto. Né Maria Maddalena né le donne in generale, né i discepoli di Emmaus e nemmeno Giovanni hanno potuto fare questa dichiarazione per la Chiesa. C'è voluto il collegio degli apostoli in unione con Pietro. Il dogma della resurrezione diventa quindi tale in modo molto cattolico: i primi vescovi (gli apostoli) in unione o in consiglio con il primo papa (Pietro) fanno questa solenne dichiarazione di fede. Quando ho scritto un articolo simile qualche anno fa, alcuni hanno affermato che la Chiesa “non esisteva all'epoca”, visto che la Pentecoste “è il compleanno della Chiesa”. Non accetto che la Chiesa all'epoca non esistesse. Penso che esistesse, ma semplicemente non le era ancora stato affidato il compito di raggiungere tutte le Nazioni, cosa per la quale bisogna attendere la Pentecoste. Anche se si considera la Pentecoste il compleanno della Chiesa, inoltre, visto che la nostra esistenza precede la nostra nascita di almeno nove mesi, sicuramente anche l'esistenza della Chiesa precede la sua “nascita”.
Potremmo eludere tutto il dibattito dicendo che l'esercizio dell'autorità dell'insegnamento della Chiesa in questo evento è “prolettico”, ovvero ciò che avverrà pienamente in seguito è qui visto operativo in un modo iniziale ma reale. Gli apostoli e il loro officio, pienamente operativi dopo la Pentecoste, sono qui attivi come risultato di una grazia precedente, un'anticipazione della realtà futura della Chiesa che insegna con autorità per via della sua struttura di base e del carisma dato a Pietro e agli apostoli in modo più pieno in seguito. Continuo a sostenere, ad ogni modo, che la Chiesa esistesse all'epoca e che non siamo di fronte a una prolessi, ma a una vera azione del Magistero a questo punto.
Ma le dichiarazioni delle donne e dei laici non significano nulla? Il Signore in seguito rimprovera gli apostoli per il fatto di essere tanto riluttanti ad accettare la testimonianza altrui (Mc 16, 14). Li definisce “duri di cuore” per questa riluttanza, ma non mina la loro autorità di effettuare la dichiarazione ufficiale, perché nel versetto successivo dà agli apostoli il compito di andare avanti, predicando e insegnando nel suo nome. Sicuramente al Signore non è risultato gradito quando, dopo aver promesso molte volte di risorgere dai morti, sono stati così lenti ad ascoltare la voce dei primi testimoni. Non avrebbero dovuto capire che era il terzo giorno e che il Signore aveva promesso di risorgere? Non avrebbero dovuto “unire i puntini”? Doveva apparire loro personalmente per far sì che credessero?
Sembrerebbe di sì. I primi vescovi di Gesù non erano uomini perfetti, anzi, ma erano i leader che Egli aveva scelto, pur conoscendo le loro debolezze. Ed è così anche oggi. I leader della Chiesa non sono perfetti; a volte possono metterci troppo per prendere delle decisioni, per dare chiari insegnamenti o imporre la disciplina necessaria, ma alla fine è a loro che viene dato comunque l'incarico di insegnare ufficialmente.
Tutta questa storia ci insegna anche che i vescovi e perfino il papa stesso non sono sempre i primi ad ascoltare ciò che lo Spirito dice alla Chiesa. Il modello più frequente è che il Signore inizia riforme e manda apparizioni non ai leader, ma ad alcuni tra i fedeli. I movimenti e i messaggi di riforma sono spesso ricevuti per primi in queste condizioni, e solo in seguito la Chiesa, attraverso i suoi leader consacrati e nominati, afferma o sostiene alcune cose come degne di credo e ne mette da parte altre in quanto problematiche.
Bisognerebbe infine notare che uno degli apostoli, Tommaso, era assente. Anche dopo la dichiarazione ufficiale della Chiesa ha rifiutato di credere (Gv 20, 25), ma il Signore è stato misericordioso nei suoi confronti. Alla fine, però, è chiaro che Tommaso ha fallito. Non solo non ha creduto alla testimonianza di uno o più discepoli, ma ha anche rifiutato la dichiarazione collettiva e solenne della Chiesa. Gesù procede dichiarando beati quanti accettano la testimonianza solenne della Chiesa pur non avendolo visto con occhi terreni (Gv 20, 29). E quindi noisiamo beati!
Monsignor Charles Pope è parroco della parrocchia Holy Comforter-St. Cyprian di Washington, D.C. (Stati Uniti). Ha frequentato il Mount Saint Mary’s Seminary ed è laureato in Divinità e Teologia Morale. È stato ordinato nel 1989 e nominato monsignore nel 2005. Ha condotto uno Studio Biblico settimanale al Congresso degli Stati Uniti e alla Casa Bianca, rispettivamente per due e quattro anni.
[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]