Il 14 aprile è la Giornata Mondiale del Caffè, e sicuramente non mancherà gente disposta a celebrare questa data assaporando il “festeggiato”, che ha fan sfegatati in ogni luogo.Per accompagnare la meritata pausa caffè di oggi (o le tante…), ecco tre storie curiose che riguardano il caffè e tre papi!
CLEMENTE VIII
Dice la leggenda che nel XVII secolo vari sacerdoti italiani chiesero a papa Clemente VIII (1536-1605) di proibire il consumo di caffè, allora considerato una “bevanda progettata da Satana per gli infedeli”. Il caffè era infatti molto popolare tra i turchi musulmani, i dervisci sufi e le tribù africane non cristiane.
Il papa, assai prudente, volle conoscere meglio la situazione e chiese un caffè per provarlo. In base al racconto della scrittrice britannica Claudia Roden nel suo libro "Coffee: A Connoisseur's Companion", del 1981, il papa avrebbe provato un caffè della migliore qualità dichiarando subito dopo: “Questa 'bevanda di Satana' è talmente deliziosa che sarebbe un peccato lasciarla solo agli infedeli. Inganniamo Satana battezzandola!”
PAOLO VI
Issa è un cristiano arabo di Gerusalemme. Nel 1963 lavorava nell'impresa responsabile della manutenzione elettrica del Santo Sepolcro. All'inizio dell'anno successivo, papa Paolo VI sarebbe andato in Terra Santa, e Issa confidò un grande segreto al suo parroco: “Vorrei incontrare il papa”.
Non ottenne alcuna risposta, ma il 6 gennaio 1964 il parroco disse a Issa e a sua moglie Leila: “Stendete un bel tappeto davanti all'ingresso”. I due giovani obbedirono. Poco dopo apparve Paolo VI in persona, salutò il vicinato, confessò una persona gravemente malata e accettò una tazzina di caffè offertagli da Leila.
“Fu una sorpresa, non ci aspettavamo che Paolo VI entrasse veramente in casa nostra”, ha raccontato la coppia, ancora piena di emozione, dall'alto dei suoi 80 anni di età e con molte storie da condividere.
Sapete cos'hanno fatto Issa e Leila con la tazzina in cui il papa bevve il caffè?
FRANCESCO
All'inizio del 2014, il giornalista spagnolo José Manuel Vidal ha visitato la Casa Santa Marta ed è rimasto sorpreso dalla semplicità del pranzo servito a papa Francesco e ai suoi collaboratori. Ha raccontato che al centro di ogni tavolo c'era una fruttiera con banane, kiwi e mandarini. Al lato, una bottiglia d'acqua effervescente e due bottiglie di vino, uno rosso e uno bianco, di etichette “semplici e popolari”. Il primo piatto era pasta “normale”, il secondo carne “appena passabile”, con piselli e peperoni fritti. Chi voleva un'insalata poteva alzarsi e servirsi da solo. E poi frutta. E alla fine, questo sì, un buon caffè, espresso o macchiato.
Sappiamo che Francesco ama il mate, ma sappiamo anche che le poche volte in cui si è recato a Roma quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires amava prendere un caffè ristretto al banco di qualche bar mentre faceva una passeggiata.
Un'altra curiosità interessante: durante il suo soggiorno in Brasile nel 2013, papa Francesco ha assaporato il caffè bahiano Natura Gourmet, ma per lui non è stata una novità (né lo sarebbe stata per Benedetto XVI), visto che questo caffè, prodotto a Ibicoara, è consumato in tutto il Vaticano dal 2010, quando il prodotto è stato scelto per far fronte alla domanda dello Stato della Città del Vaticano.
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]