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Reclutate donne e giovani per esperimenti sul sanguinamento nell’aborto tardivo

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Mark Stricherz - Aleteia - pubblicato il 09/04/15
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Da ottobre ai test clinici dell’Università delle Hawaii hanno partecipato anche 14 annidi Mark Stricherz

Abortire nel terzo trimestre comporta dei rischi, affermano i medici. E il sanguinamento irregolare è un fatto normale nelle due settimane successivo all’intervento. Ogni anno, però, muoiono nove donne americane che si sono sottoposte a un aborto dopo la 20ma settimana di gestazione, in base ai dati forniti da associazioni mediche e che effettuano aborti.
Cosa succede quando ad alcune di queste ragazze e donne viene somministrato un farmaco per evitare il sanguinamento e altre non lo assumono?

L’Università delle Hawaii vuole scoprirlo, e sta promuovendo prove cliniche su 166 pazienti tra i 14 e i 50 anni, secondo Life News, che ha portato alla ribalta la storia.

“L’Università delle Hawaii sta reclutando pazienti anche di appena 14 anni per aborti al terzo trimestre per determinare quanto sanguinino durante la procedura. Lo studio controverso è già in atto presso il Kapiolani Medical Center di Honolulu, guidato da Bliss Kaneshiro, MD e Kate Whitehouse, DO. Nelle prove random, i ricercatori sperimentano cosa succede somministrando o rifiutando l’ossitocina intravenosa alle pazienti. L’ossitocina in genere viene usata per minimizzare le perdite di sangue e diminuire il rischio di emorragie. Alcuni medici sono tuttavia preoccupati per il fatto che rifiutare l’ossitocina durante un intervento possa mettere in condizioni di rischio le pazienti, soprattutto le adolescenti”.

In base allo studio, i ricercatori seguiranno le pazienti fino a che non lasceranno la clinica e ne valuteranno “indice di gradimento, grado di dolore e sanguinamento post-operatorio”.

I siti di notizie culturalmente progressisti non hanno commentato la vicenda, ma Planned Parenthood cita due studi per mostrare che le donne che si sottopongono a un aborto in uno stadio avanzato della gravidanza muoiono meno di quelle che partoriscono.

Troy Newman, un attivista che guida un gruppo pro-vita controverso, ha commentato dicendo a Life News che le donne vengono disumanizzate.

“Questo studio ricorda gli esperimenti nei campi di concentramento nazisti. Ho pietà delle povere donne che vengono trattate come cavie di laboratorio, soprattutto di quelle alle quali viene negato il farmaco per ridurre le emorragie”, ha commentato Newman, presidente di Operation Rescue.

“Ho letto troppi referti autoptici di donne morte dissanguate durante un aborto per pensare che non sia una cosa immorale e macabra”.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]
 

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